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Jorge Lorenzo è stato ospite del programma televisivo "La Roca", alcuni giorni fa. L'ex pilota MotoGP ha spiegato di essersi ritirato per essere più sereno e godersi la vita con calma (“voglio una vita tranquilla” ci disse in sostanza ad Eicma).
Ultimamente il 99 ha risolto vari problemi con il fisco vincendo un paio di cause in tribunale. Oltre a questo si diverte a guidare la Porsche in alcune competizioni e gira il mondo: “Viaggio più adesso di quando correvo. Amo scoprire i Paesi. Quando correvo andavo dall'aeroporto al circuito e ci rimanevo tre giorni. Adesso quando viaggio, viaggio. Rimango in un posto due settimane per scoprirlo meglio”.
Ma qualcosa delle corse gli manca molto: “Vincere. Credo che uno nasca competitivo a causa della genetica. Sono molto competitivo. A scuola inventavo giochi con i miei amici per batterli”.
Poi una riflessione sui piloti: “Ce ne sono di diversi tipi: quelli che sono più simpatici e vanno d'accordo con tutti e quelli che stanno di più con la squadra. Non andavo molto d'accordo con tutti perché lavoravo sempre"
Lorenzo non si è risparmiato una critica: “Nel bene e nel male io dicevo sempre quello che pensavo. Ero autentico. Valentino Rossi sapeva essere gentile con la telecamera, era qualcosa che non potevo e non volevo fare”.
Sull’importanza del saper perdere: “Non hai altra scelta che imparare a perdere. Ho imparato quando avevo 10 anni. Su 7 gare ne ho vinte 6, ma in quella che non ho vinto ho fatto terzo: non volevo salire sul podio”.