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Il collaudatore tedesco Stefan Bradl, classe 1989, dopo aver testato a Jerez in questi giorni la RC213V ha rilasciato alcune dichiarazioni, riprese da Speedweek: “Non accadrà nessun miracolo - ha detto - che improvvisamente stabiliremo record sul giro e vinceremo. Il processo per rimettersi in carreggiata sta richiedendo e richiederà del tempo”.
"È indiscusso che dobbiamo migliorare – ha spiegato il collaudatore - ma quanto dovrebbero essere grandi i passi nessuno lo sa al momento. Inoltre non è chiaro se si il ritardo sia dovuto al telaio, al motore, all'elettronica o all'aerodinamica. È un problema complesso. In una fase del genere devi sistemare ogni pezzo del puzzle e rimetterlo insieme".
In questa MotoGP in cui i distacchi tra i piloti sono minimi si deve limare ogni dettaglio: “Per ora siamo troppo lontani sia sul giro secco che sulla distanza di gara. Ma ci sono alcuni approcci che stiamo provando. Vedremo che possiamo fare progressi passo dopo passo. In ogni caso posso rivelare che guido con un forcellone Kalex in alluminio e un impianto di scarico Akrapovic”.
Provare a Jerez in questo periodo è, per certi versi, poco indicativo: “Di notte ci sono zero gradi, a volte anche meno 1 o meno 2, di giorno al massimo 13 o 14 gradi. Non ho mai visto Jerez così fredda in questo periodo dell'anno. Per gli standard della MotoGP queste sono condizioni uniche”.
In definitiva per Bradl Honda deve “trovare miglioramenti in tutte le aree della moto". Dalla Suzuki è arrivato Ken Kawauchi, nuovo direttore tecnico di Hrc: “Con Kawauchi soffia un vento fresco e anche le strutture in Giappone sono un po' cambiate. Forse il nuovo staff porterà nuove idee. Sta succedendo qualcosa. Con Ramon Aurín ora ho un nuovo capotecnico che conosco da molto tempo. Ho lavorato con lui alla Repsol-Honda nel 2019 quando ho sostituito Jorge Lorenzo per un paio di gare dopo il suo infortunio alla colonna vertebrale dopo il GP di Assen".