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L’ingegnere Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia Racing, è atterrato da un paio d’ore a Sepang quando accetta di parlare con Moto.it. Da domenica 5 a martedì 7 febbraio ci sarà lo shakedown, la prima prova dei prototipi da parte dei collaudatori (e dell’unico debuttante Augusto Fernandez), mentre dal 10 al 12 febbraio saliranno in moto i piloti ufficiali. L’attesa, come sempre, è grande e lo è in particolare modo per la Casa di Noale, per tutto quello che è successo nel 2022 e per le grandi novità del 2023. Aprilia è pronta?
“Solo durante i test - risponde Albesiano - capiremo se saremo pronti. Sicuramente durante l’inverno abbiamo fatto un sacco di lavoro, abbiamo tante novità. Sarà un test molto importante: provare in modo efficace tutte le innovazioni portate a Sepang non sarà semplice. Speriamo che il meteo sia stabile: quest’anno sono pochissime le occasioni per fare test, questa sessione è la più importante di tutto l’anno”.
Quali sono queste novità?
Come sempre si lavora su tutti gli aspetti. Dal lato motoristico abbiamo numeri migliori rispetto al 2022; per quanto riguarda l’aerodinamica abbiamo delle soluzioni molto interessanti, con riscontri positivi in galleria del vento; poi ci sono delle novità che non si possono misurare a casa, ma che possono dare dei vantaggi sulla gestione, come, per esempio, il freno motore, per provare a tenere più sotto controllo quello che succede nella fase di staccata. Il potenziale è importante, vediamo cosa riusciamo a mettere in pista e cosa hanno fatto gli altri.
Partivate da una base già molto buona e non è facile migliorare qualcosa di positivo; mi sembra di capire, però, che siete ottimisti di esserci riusciti.
La possibilità di perdere la strada è sempre dietro l’angolo, ma non vedo l’evoluzione fatta come qualcosa di rischioso: non abbiamo stravolto le masse, la distribuzione dei pesi. Abbiamo migliorato dei coefficienti che, riteniamo, possano dare un beneficio alla prestazione. Direi che siamo pronti. Si vedrà una moto rivista in tutti i suoi componenti, affinata sotto molti aspetti”.
Per la prima volta, ci saranno quattro RS-GP in pista; intanto facciamo il punto, che moto vedremo?
Per contratto, la squadra satellite RNF avrà sempre la moto dell’anno precedente: quindi avranno le moto di Valencia di fine 2022, con qualche miglioramento.
Rimaniamo un attimo sulla squadra satellite: quali sono state le tue prime impressioni su Miguel Oliveira e Raul Fernandez?
Sono due piloti da “sogno”: Miguel è un ragazzo con un talento e un’intelligenza particolare, mi aspetto veramente tantissimo da lui. Mi è piaciuto molto nell’unico giorno di test effettuato fino adesso. Ed è anche stato molto veloce. Raul è uno che mi ha impressionato moltissimo in Moto3, gli ho visto fare cose che non ricordo di altri piloti; in Moto2 ha addirittura rischiato di vincere il titolo al debutto: è chiaramente un talento pazzesco. Ha avuto una prima stagione in MotoGP non facile: per certi aspetti andrà un po’ recuperato. Non abbiamo aspettative per lui nel breve termine, ma ce le abbiamo a lungo termine, perché un talento così deve andare forte per forza.
Aleix Espargaro lo vedremo ancora al livello del 2022?
Credo di non aver mai conosciuto una persona con il carattere così forte come il suo: ha una forza interiore straordinaria. Non credo proprio avrà un rilassamento: mi chiede continuamente notizie sulla moto nuova, lo sento veramente carico. Vorrà fare ancora meglio del 2022.
Vinales?
Credo che Maverick non abbia ancora trovato l’equilibrio giusto sulla nostra moto: in determinate situazioni è un pilota fortissimo e soffre in altre, deve assolutamente migliorare questo aspetto. Diciamo che deve trovare un po’ di quella forza che ha Aleix: non deve abbattersi, deve crederci sempre anche quando le cose magari non vanno secondo le aspettative. Non deve farsi troppe illusioni ed essere più consistente: quest’anno avrà al suo fianco il tecnico che l’ha seguito nel suo debutto in MotoGP (Manu Cazeaux, nda), di cui lui ha fiducia totale. Può aiutarlo a tranquillizzarlo, è importante dal punto di vista psicologico. Mi aspetto che faccia molto bene. Andare forte come riesce a fare Aleix e in qualche GP anche di più, non è facile: nel 2022, Maverick ha dimostrato quello che sapevamo. Non dimentichiamoci che viene da un “4 in linea” e sappiamo quanto sia complicato il passaggio al “4 aV”. Ma lui ha dimostrato di avercela fatta, ha fatto delle ottime prestazioni. Ci vuole solo più stabilità: con lui possiamo stare in alto, ne sono sicuro.
Parliamo di SprintRace: è vero che si potrebbe anche pensare a una moto diversa, specifica per questa nuova gara?
No, questo non è possibile. Sicuramente ci sarà una messa a punto specifica, ma non una moto differente. Per la SprintRace ci sarà un serbatoio specifico: credo che tutti i costruttori avranno un serbatoio da 12 litri, il massimo del carburante consentito dal regolamento per la gara del sabato. L’approccio sarà diverso, soprattutto nella gestione della gomma.
Da quest’anno Aprilia perde le concessioni regolamentari, quei benefici per le Case che non hanno ottenuto risultati importanti: è un aspetto che ti preoccupa?
Nel 2022, le concessioni motoristiche le abbiamo usate poco o nulla. E’ chiaro che se hai un problema a inizio anno e lo scopri a stagione in corsa, non puoi più fare un’eventuale modifica. Cosa che avremmo potuto fare fino all’anno scorso, ma che non è stato necessario. Sicuramente abbiamo intensificato alcune prove, siamo partiti prima con le prove di delibera al banco dei componenti, sottoponendoli a stress ancora superiori rispetto al passato, per avere quel margine di sicurezza che ci permetta di fare la stagione senza patemi d’animo.
Cosa ti aspetti da questi test?
Di capire bene le tante novità portate. Sono settimane che stiamo pianificando il lavoro per portare a casa dei risultati che siano chiari e fare selezione tra le varie opzioni che abbiamo. Lorenzo (Savadori, il collaudatore, nda) avrà il compito di sgrossare, selezionare e verificare. Poi con i piloti ufficiali confermeremo e sceglieremo le varie configurazioni. Per esempio, deve essere deliberata la prima aerodinamica. Bisognerà confermare che le teorie fatte a casa funzionino anche in pista”
Dagli avversari ti aspetti grandi miglioramenti?
Non so cosa dire: siamo in un momento della MotoGP in cui tutti stanno lavorando in un modo sempre migliore, il gioco si fa sempre più difficile. Se sbagli qualcosa, è un attimo passare da terzo a 13esimo… E’ un gioco pesante, rischioso: siamo ottimisti perché abbiamo fatto tanto lavoro, ma anche un po’ tesi per capire dove sono arrivati gli altri.
Aprilia ha tutto per provare a vincere il mondiale?
“Penso di sì. E’ stata una possibilità realistica nel 2022, perlomeno fino alla terribile caduta di Espargaro a Silverstone. Quest’anno siamo più forti: non vedo il motivo per dire che sia impossibile”