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Franco Morbidelli: qual è la situazione? I dati indicano un miglioramento costante: 22 esimo in qualifica in Qatar, 17esimo i Portogallo, nono in Texas, dove Franco ha chiuso al decimo posto la sprint, cadendo purtroppo in gara. Massimo Branchini, suo capo tecnico, ci spiega come sta procedendo l’adattamento di Morbidelli, costretto, come è noto, a saltare i test invernali a causa dell’infortunio subito a Portimao mentre si allenava con la Panigale.
“Siamo partiti da zero nella prima gara, senza test invernali, dopo tanti anni con una moto molto diversa e con molti meno aspetti da gestire: in Ducati c’è da lavorare molto di più. Finché tutte queste dinamiche non diventano “automatiche”, ti condizionano anche nel tempo sul giro. Se cambi moto, ambiente, squadra, come è capitato a Morbidelli, è fondamentale girare durante l’inverno: oltre a fare i chilometri, trovi anche la “tua” base sulla quale lavorare. Quel lavoro lo stiamo facendo adesso in gara e richiede tempo. Cambiare moto non è mai semplice: lo stesso Marc Marquez - che è Marquez - e ha fatto i test invernali, ancora non ha in mano la Ducati. Per noi saranno importantissimi i test di lunedì a Jerez, la prima vera giornata per Franco per poter lavorare”.
I dati indicano un miglioramento di Franco, cosa ne pensa il suo capo tecnico?
“Le moto sono tutti più vicine, ci sono nuovi piloti, come Acosta, che si inseriscono nelle posizioni di vertice: insomma, diventa sempre più complicato. La crescita c’è stata, peccato per la caduta di domenica ad Austin, dovuta alla mancanza di chilometri e di conoscenza della GP24. Si poteva fare un buon risultato. E’ vero che l’aspettativa è alta perché ha una delle quattro Ducati ufficiali; noi ci rendiamo conto cosa sa fare, cosa può fare. Per il momento non è riuscito a mettere insieme tutti i tasselli al posto giusto e quando non hai ancora il controllo totale, è più facile commettere un errore. Da dentro siamo abbastanza contenti del progresso fatto fino adesso, ha fatto meglio delle aspettative”.
Branchini spiega punti forti e deboli del suo pilota.
“E’ un buon staccatore, qualità importante con queste moto; deve perfezionarsi in uscita di curva, con una moto molto differente sotto questo aspetto rispetto a quella che ha guidato negli ultimi anni. E deve capire meglio il metodo di lavoro”.
Nell’intervista, Massimo Branchini dice la sua sulla competitività della GP23 e della GP24, perché alcuni piloti oggi fanno fatica ad adattarsi alla DesmosediciGP della passata di stagione e qual è il margine di miglioramento del nuovo prototipo.
Cosa ci si può aspettare da Jerez?
“Franco è sempre andato bene in quella pista, dove il pilota fa abbastanza la differenza: non deve farsi prendere dalla frenesia. E’ un tracciato che richiede dei compromessi. L’obiettivo? Il primo è quello di andare in Q2 direttamente”.
Si parla anche degli avversari, di Aprilia e KTM.
Tutte le valutazioni di Massimo Branchini nella puntata di #4chiacchierecon… online su #ZamTube a partire dalle ore 18.00 di martedì 23 aprile.