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Durante il Blu Racing Day di Yamaha a Misano, tra un turno in sella alla Yamaha R1 e l'altro, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Andrea Dovizioso. Insieme al Dovi abbiamo parlato degli argomenti più disparati, dal suo feeling con le moto da corsa, fino ai temi caldi della MotoGP.
Ciao Dovi, come va?
"Tutto bene grazie, sono felice di essere qua".
Allora, come procede con il tuo progetto del motocross?
"Bene, stiamo costruendo un sacco di roba. Però ancora non è pronta purtroppo (si riferisce alla pista). Mi piacerebbbe fosse tutto pronto ma ci vuole ancora un po' di pazienza."
Quanto era che non giravi in sella a una R1?
"Esattamente un anno fa a questo evento qua! Quindi non mi sto dedicando all'asfalto però oggi ho ritrovato delle belle sensazioni".
Come era il feeling sulla moto? C'è sempre quel brivido sulla schiena?
"Beh, nì, perché sono un po' un perfezionista. Per essere contento devo spingere in un certo modo e sono moto che io non conosco proprio, quindi no. Però ho trovato qualche pilota in pista e mi sono messo a spingere. Un pilota gode quando vede che riesce a stare con altri, quindi mi sono divertito".
Il weekend passato a Portimao è successo di tutto. Sull'incidente Pecco Bagnaia/Marc Marquez?
"Ne sto fuori, non mi metto nelle beghe giornalistiche".
Su Pedro Acosta, ti aspettavi andasse così forte?
"Mi ha sorpreso. Mi aspettavo tanto ma ha fatto ancora di più. Paura".
È un pilota che sta dando tutto subito? Riuscirà a essere sempre veloce?
"Quello che sta facendo lo sta facendo perché è capace di farlo, non si sta buttando. Sì, sta facendo esperienza senza gestire troppa roba, quindi magari fa degli errori, certe cose gli vengono bene, altre male. Da quando è arrivato al motomondiale tutto quello che ha fatto è sostanza..."
Secondo te la Yamaha in quale pista può dare il suo meglio?
"Non lo so, ma ancora Yamaha non è in una situazione dove può fare risultato. Yamaha si è si sta organizzando per veramente fare un cambiamento e di questo sono contento, ma il cambiamento deve essere grosso, lo hanno capito lo stanno incominciando a fare ma ci vuole tanto tempo quindi non è una questione di qualche mese o qualche gara. Sono cambiamenti radicali, ci vogliono anni".
Qualora decidessi di tornare in MotoGP, in quale pista ti piacerebbe correre?
"Allora, se potessi anche decidere di essere competitivo, il Mugello, è sempre un weekend a sé, spettacolare. Però ce ne sono tante di piste belle... Valencia per me è stata sempre una delle più belle, l'Austria non è una delle piste più belle ma ho dei bei ricordi".
Il pilota in cui ti rispecchi di più.
"Mah, ognuno è diverso quindi nessuno è veramente simile. Ci sono tante diverse caratteristiche. Un po' mi rivedo in Pecco, se ci fai caso nei turni che non contano è dietro, in quelli che contano davanti. Quindi io mi sono sempre concentrato nel cercare di lavorare al meglio per portare a casa il massimo nel momento che contasse. Quindi un pochettino in Pecco".