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#lanoriziainprimafila Qualifiche Moto3: quasi tutti i piloti “pascolano” lungo la pista, vanno pianissimo, sperando di trovare un pilota più veloce al quale agganciarsi. Si sono viste scene inimmaginabili, che hanno portato a un inasprimento delle pene e piloti penalizzati pesantemente per la gara. In Moto3 sono ragazzini, spesso spinti dai team manager che gli dicono, senza mezzi termini, di seguire chi è più veloce, anche perché in quella categoria la scia fa una grandissima differenza. Ma in MotoGP non è così: ci sono i migliori piloti del mondo, i più esperti, quelli che dovrebbero dare il buon esempio. E avere un riferimento davanti può essere un aiuto per la guida, ma non ha ragioni tecniche, considerando la potenza delle moto. Eppure, sempre più spesso, anche in MotoGP si vedono piloti andare più piano di me, fregarsene della sicurezza, creando situazioni decisamente poco belle per il pubblico. Lo si è visto bene anche nelle ultime qualifiche a Silverstone, ma anche nelle gare precedenti.
Come intervenire? Difficilissimo, eppure un modo ci deve essere. Molti appassionati propongono la “SuperPole”, ma secondo me non è la soluzione: è una formula noiosa - su questo sono d’accordo con Marc Marquez - perché manca il confronto diretto, oltre al fatto che potrebbe essere iniqua, nel caso cambiassero le condizioni meteo a metà sessione. Tanti dicono di far entrare in pista i piloti scaglionati - per esempio, uno ogni 10 secondi -, oppure consigliano di cancellare i tempi di chi sta in scia, introducendo un distacco minimo da chi sta davanti. Per esempio: se tagli il traguardo a meno di un secondo da chi ti sta davanti, il tempo ti viene cancellato. Anche questa soluzione mi sembra poco praticabile, troppe le variabile che rendono impossibile il lavoro di un giudice. Anche perché, è bene ribadirlo, il problema non è prendere la scia, ma come lo fai, come arrivi ad agganciarti al pilota più veloce di te: un conto è se ti trovi in quel punto al momento giusto, un altro è forzare il momento, compiendo manovre pericolose.
Allora, come fare? SSC Piero suggerisce di replicare quanto si fa in F.1. Provo a sintetizzare, così come me l’ha spiegato Piero: in F.1 c’è un tempo limite per effettuare il giro di lancio, lo fornisce la direzione gara prima delle qualifiche. Al termine di Q1, Q2 e Q3 vengono segnalati e messi sotto investigazione i piloti che hanno superato questo limite: se hanno avuto una buona ragione per rallentare, non vengono penalizzati, altrimenti perdono posizioni sulla griglia di partenza. Questa regola è stata introdotta per evitare che ci siano macchine lente in mezzo alla pista, causando così situazioni pericolose. Questo, di fatto, non elimina la possibilità di prendere una scia, ma lo rende casuale, perché non puoi procedere lentamente lunga la pista per aspettare il gancio buono.
Mi sembra una soluzione ragionevole e realizzabile con relativa facilità. Secondo me, per dare una svolta, bisognerebbe intervenire immediatamente, come si fa quando ci sono le bandiere gialle esposte o si va con le ruote sul verde: il crono viene subito cancellato. Ecco, andrebbe fatto anche nel tentativo che una proceda lentamente lungo la pista: il giro successivo dovrebbe essere immediatamente cancellato, dando comunicazione in tempo reale al pilota attraverso il cruscotto. Così facendo, un pilota sa che se procede lentamente, non farebbe ovviamente il tempo in quel passaggio, ma nemmeno in quello successivo, con ovvie e inevitabili conseguenze sulla tenuta delle gomme.
E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.