MotoGP 2024. Cryptodata (RNF) ha fatto causa a Dorna e Irta

MotoGP 2024. Cryptodata (RNF) ha fatto causa a Dorna e Irta
La società rumena al contrattacco: accusa l'organizzazione del motomondiale
1 marzo 2024

Il team CryptoData RNF è stato espulso dal motomondiale a novembre per "ripetute violazioni e inadempienze dell'accordo di partecipazione che ledono l'immagine pubblica di" MotoGP”.

Al suo posto, sempre con le Aprilia, è arrivato il team Trackhouse.

Adesso però c'è un nuovo sviluppo: Cryptodata, la società rumena che nel 2022 aveva rilevato il 60% delle azioni del team, ha reso noto che intraprenderà un'azione legale contro il Campionato del Mondo MotoGP. 

“La RNF Racing Ltd annuncia la sua decisione di avviare un procedimento legale formale contro Dorna Sports SL e l'International Road-Racing Teams Association (IRTA) per gravi violazioni degli obblighi contrattuali e per la partecipazione a pratiche azioni anticoncorrenziali che hanno seriamente compromesso le nostre operazioni commerciali e la nostra reputazione all’interno della comunità globale degli sport motoristici”.

Ancora: "Nonostante i ripetuti tentativi di affrontare questi problemi attraverso il dialogo, DORNA e IRTA hanno sistematicamente mancato di rispettare i propri impegni finanziari e hanno compiuto azioni che costituiscono un abuso di potere e una violazione del diritto della concorrenza. Queste azioni non solo hanno comportato ingenti perdite finanziarie per la nostra azienda, ma hanno anche mirato a minare la nostra posizione competitiva e la nostra reputazione nel settore".

La richiesta economica è di 10 milioni di euro a titolo di risarcimento per "tutti i danni causati alla nostra azienda". Cryptodata sostiene che è stata pagata solo la metà dell’importo concordato da entrambe le parti.

Ovidiu Toma, amministratore delegato dell'azienda rumena, "ha portato la questione all'attenzione delle competenti autorità garanti della concorrenza. Siamo pronti a perseguire tutte le vie legali per chiedere la restituzione e il risarcimento dei danni causati dalle loro azioni”.

Insomma la vicenda è tutt'altro che finita, si andrà in tribunale.

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