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I piloti di MotoGP hanno avuto un incontro in Safety commission con Carmelo Ezpeleta e Loris Capirossi. Ovviamente si è parlato dell'ultimo GP e di dove e come verrà disputato.
Al momento vige il massimo riserbo, infatti ai piloti è stato chiesto di non rilasciare dichiarazioni fino a domani.
Perché fino a domani? Perché probabilmente domani verrà annunciato il nuovo piano per l'ultimo GP. Il comunicato dovrebbe uscire prima della Sprint.
Ora è ufficiale: l'ultimo GP non si correrà a Valencia.
Bagnaia: "Non credo sia giusto correre a Valencia, in ogni caso. Io spero vivamente che prenderanno in considerazione il fatto che a livello etico, di cosa sta succedendo non è la situazione giusta, non è la cosa corretta. Anche al costo di perdere il titolo io a Valencia non sono disposto a correre".
Martin: "Penso che sia importante per tutti sapere, io per il momento corro come se avessi un'altra gara, che sia a Valencia o in un altro luogo, perché sicuramente è ciò che accadrà, ma sarebbe bene saperlo per noi due che giochiamo nel Mondiale. Per me è una situazione molto delicata, tanto per noi piloti come per la Dorna, dopo tutto ciò che sta succedendo, tutto ciò che si sta vedendo, ogni volta che abbiamo più informazioni da Valencia è più difficile e più triste, quindi per me è un po' difficile andare a Valencia. Alla fine dipende dalla decisione che prenderà non solo la Dorna, ma anche il governo: se alla fine decidono che si farà lì per vari motivi, allora dovremo correre lì".
Marquez: "Sono dichiarazioni forti quelle di Pecco, perché quando lo dici, e se succede, dovrai farlo. Per me, l’unica opzione o l’unico senso che avrebbe il GP di Valencia sarebbe quello di aiutare quelle persone. Aiutare intendo finanziariamente. In caso contrario, nessun aiuto. E in questo momento aiutiamo mettendo tutte le risorse possibili, tutto ciò che ha la Spagna per aiutare quelle famiglie". Jorge Viegas, presidente della FIM, ha detto che se si farà a Valencia sarà per riattivare l'economia della zona: "Non parlerei del GP. Non lo vedo come etico, morale o umano. Il circuito è inutilizzabile a causa di una catastrofe. Non è inutilizzabile perché non c'è economia nel paese. Se ha un senso umano, è molto eticamente scorretto parlarne. Ma, parlando di aiuto, parleremo chiaro. Il campionato per andare sui circuiti riceve qualcosa. Ebbene, quel qualcosa potrebbe andare alle famiglie”.