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Nella nostra ipotetica griglia di partenza della MotoGP lo abbiamo inserito all’ottavo posto, anche se per lo Zam sarebbe potuto essere più avanti.
Nell’ultima parte di campionato nessun pilota ha fatto un salto più grande nelle prestazioni di Fabio di Giannantonio: 37 punti nelle prime dieci gare, 114 nelle restanti dieci. Della serie: se avesse avuto lo stesso rendimento nella prima parte avrebbe chiuso al quinto posto nella generale.
Ad ogni modo il suo incremento gli ha permesso di restare in MotoGP quando le strade sembravano tutte chiuse.
Crash.net ha parlato di questa crescita con l’ex capotecnico del Diggia, Frankie Carchedi, che ora lavora con Marc Marquez.
Ecco alcune spiegazioni di Carchedi...
"A molte persone sembrava pazzesco, ma io lo sapevo a Silverstone. Guardi il divario di tempo rispetto a Pecco all’inizio. Poi guardalo di nuovo dopo 15 giri (su 20), appena prima di fermarsi per le gomme da bagnato Diggia aveva colmato il divario con Pecco. Era uno dei più veloci e aveva guadagnato quel tempo nonostante avesse dovuto fare dei sorpassi. Avevo avuto la stessa impressione anche ad Assen e al Sachsenring”
Il problema erano le qualifiche...
“Lo sapeva anche lui e diceva ‘se solo potessi qualificarmi meglio’. Alla fine questa è stata la chiave: mettere insieme un intero fine settimana. All’improvviso abbiamo iniziato a fare Q2 regolarmente”
Ancora...
“A Phillip Island era in seconda fila (primo podio, ndr). Poi ha ottenuto la prima fila in Qatar (dove ha vinto, ndr)”
Il passaggio in VR46 e alla GP23 sembra essere avvenuto molto naturalmente...
“Spero che continui come ha concluso l’anno scorso e che sia il più in alto possibile in campionato… ma una posizione dietro di noi! Scherzi a parte, abbiamo un legame molto stretto, è stato davvero divertente lavorare con lui lo scorso anno e merita di restare in MotoGP"