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Un Gran Premio d'Italia che si chiude quasi in modo dolceamaro per Pedro Acosta: dopo il podio nella Sprint di ieri e l'annuncio in KTM ufficiale a partire dal 2025, la domenica lo spagnolo taglia il traguardo quinto. Un risultato di cui si dice quasi soddisfatto a metà, suppur sia la prima moto non Ducati nell'ordine di arrivo.
Sulla gara di oggi...
"Alla fine siamo stati un po' in difficolta per tutto il fine settimana con tutto il settore 4. La gara non è andata così male: alla fine stavo perdendo nel T4, poi recuperavo nel T1 e nel T2, mi lanciavo nel T3 e poi perdevo di nuovo nel 4. Ho tenuto duro per 7 giri, all'ottavo sono andato lungo all'ultima curva e si creato il gap. Non era una differenza enorme, erano circa uno o due decimi ma già un decimo fa la differenza. Dobbiamo guardare perché questo non sta succedendo o perché questo non è successo e per capire come migliorare e quale parte migliorare"
Sulla superiorità della Ducati...
"La verità è che ero molto indietro rispetto alle quattro moto che erano davanti a me e è che all'ultima curva erano abbastanza vicini alla fine, siamo riusciti a seguirli fino al terzo settore. Sul finale mi si abbasava il gancio e sbagliavo la linea"
Cosa hai notato rispetto alla moto di Marquez?
"La ruota, non so se la ruota toccava la sella oppure toccava il parafango e penso che oggi scendevamo di più dalla moto dietro"
Sui miglioramenti da fare sulla moto...
"Abbiamo bisogno che la moto ci aiuti un po' nelle curve, in modo da avere un po' più di sostegno su entrambe le ruote per evitare di iniziare a sbandare molto, che poi diventa il problema che poi ci fa perdere velocità. Dobbiamo migliorare un po' quell'aspetto per evitare molti problemi che verranno dopo"
Sei quinto e per un'altra volta sei il primo pilota non Ducati, cosa significa?
"Proprio perché sono quinto sono secondo rispetto al primo. Sarebbe meglio primi rispetto a essere secondi, però dobbiamo guardare al buono, è un altro fine settimana consistente: abbiamo finito la gara, abbiamo guadagnato punti, siamo andati abbastanza veloci rispetto alla GasGas dell'anno scorso. Dobbiamo ottimizzare le cose"
Per te è sfumata la possibilità di diventare il più giovane poleman della storia della MotoGP (il record è detenuto da Fabio Quartararo, Jerez 2019, 20 anni e 19 giorni, ndr), ma puoi ancora diventare il più giovane vincitore di un Gran Premio in MotoGP (l'attuale record è detenuto da Marc Marquez, Austin 2013, 20 anni e 63 giorni; ad Assen, il prossimo Gran Premio, Acosta avrà 20 anni e 36 giorni, ndr). Ci hai pensato?
"Sarebbe molto bello, ma sono più preoccupato nel vedere come chiuderemo il gap con il primo in questo momento (la Ducati, ndr) che di qualsiasi altra cosa. Il problema è vederli così da vicino prima e poi ad ogni curva scivolano via"