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Alla vigilia di una delle gare chiave di questa stagione, Pecco Bagnaia si confida in conferenza stampa sulle sue aspettative e facendo un punto del suo anno fino ad ora.
Sul weekend a Phillip Island...
“Bisogna capire che pneumatici montare, capire in base alle sessioni se saremo sull’asciutto o sul bagnato. Già l’anno scorso abbiamo visto che eravamo già al limite dal punto di vista delle gomme, dobbiamo capire quale usare nei vari casi, un po’ come in Indonesia. Occhio alle condizioni meteo, perché sembra che domani sarà piovoso, sabato sarà ventoso, domenica ci sarà bisogno di capirlo: come sempre Phillip Island è un circuito difficile da capire ma sembra che l’asfalto sia buono, speriamo di avere un buon feeling rispetto all’anno scorso”
Sul campionato sempre più stringente...
“Non è obbligatorio essere il primo in classifica adesso, se succede bene, ma già il fatto di prendere o perdere punti sappiamo che non è la cosa definitiva perché è importante giocarsela a Valencia. Cercheremo di fare il massimo, cercherò di finire secondo almeno, ma abbiamo il potenziale per vincere, faremo di tutto per vincere e a guadagnare punti come abbiamo fatto in Indonesia. Vogliamo continuare così anche in Thailandia”
Sul fatto che né lui né Jorge Martin abbiano mai vinto in Australia in MotoGP...
“Ho avuto la possibilità in Moto3, ma in Moto2 è stato complicato, nel 2022 e nel 2023 mi sono avvicinato. Dobbiamo pensare al campionato e alla classifica e a non prendersi molti rischi, sappiamo che Phillip Island è un tracciato in cui non è facile non prendersi dei rischi”
Sulle ritrovate prestazioni di Pedro Acosta...
“In Indonesia nessuno si aspettava questa performance, poi è successo tutto il discorso della pressione gomme ed il resto. A Motegi è stato molto veloce e competitivo tutto il weekend, non me lo aspettavo così vicino anche alla possibilità di vincere. Conosciamo il potenziale di Pedro, era bravissimo all’inizio, si era un po’ perso ma ora è tornato. La moto qua fa un po’ meno la differenza rispetto ad altri tracciati perché è molto veloce, sarà difficile vedere qualcuno che si prende un bel vantaggio”
È stato chiesto a Pedro Acosta di fare una domanda a Pecco Bagnaia e a Jorge Martin per la conferenza stampa. Il pilota GasGas ha scelto di chiedere se Ducati influenzerà il campionato
“Se mi avessero voluto aiutare sarebbe successo a Misano, considerando il pacchetto, abbiamo provato il telaio ma non era pronto per tutti. Gigi è sempre stato chiaro fin dall’inizio da quando ho iniziato a girare in Ducati, soprattutto nelle ultime due stagioni i team factory hanno gli stessi pacchetti, se io ho qualcosa di nuovo ce l’hanno anche gli altri, la Ducati ora è così performante grazie a questa strategia. Non penso che cambierà qualcosa di qui a Valencia”
Aleix Espargaro pensa che le persone non diano il giusto valore a quello che gli attuali piloti stiano facendo in MotoGP...
“Non mi interessa quello che pensa la gente, io so che stiamo facendo qualcosa di meglio rispetto agli anni. Le persone guardano sempre al passato e battere il passato non è facile, ad esempio se penso a Troy e alla Superbike pensi alla bagarre del passato che non sono più quelle di oggi. Fare la differenza con il livello di oggi è più difficile, nel passato c’era Casey, c’erano le entrate di Vale e ora facciamo tutti la stessa cosa cercando di gestire al meglio in un modo uguale. È difficile capire cosa stiamo facendo, in Giappone abbiamo fatto fuori dal mondo considerando il passo e il ritmo. Per questo non mi importa capire cosa dicano gli altri, a volte è come parlare al muro”
Come va con il jet lag? Cosa ne pensi della battaglia tra Enea Bastianini e Marc Marquez?
“Il jet lag è come sempre, non si riesce mai a controllare, io ci provo, cerco di non dormire in volo ma poi muoio nelle ultime quattro ore e non riesco a dormire il resto della notte. Questa notte è andata meglio. La battaglia tra Enea e Marc penso che sia come quella che abbiamo visto in Giappone, c’è sempre qualcosa che succede, sarà bello da vedere e saranno forti per lottare con noi qua, in Thailandia e in Malesia, penso che sia vicina e simile a quella che faremmo noi”
Pensi che Jorge sia cambiato rispetto alla scorsa stagione?
“La più grande differenza rispetto l’anno scorso è che ha iniziato la stagione meglio in termini di punti, era quasi sempre davanti a tutti, eccetto il Qatar, il Sachsenring e Aragon, quando ero qualche punto più avanti a lui. È stato più costante di me, siamo stati sfortunati in alcune situazioni tra contatti e qualche problemino con le moto, è migliorata la sua consapevolezza e questo fa una grande differenza. Dal punto di vista mentale non si può capire fino a quando non arrivi nell’ultima parte del campionato, l’anno scorso mi ritenevo più preparato ma quando sono arrivato in Malesia ero nervoso come prima perché la pressione si sente”
Su come si siano evolute le moto e su quante cose deve fare ora un pilota durante la guida...
“Ci sono due cose da fare in sella, come capire il device e le mappe che cambiano. In alcune gare non cambi niente perché ti senti al meglio e altre in cui bisogna cambiare tante cose, perché bisogna controllare di più e alcune di queste cose possono distrarti. Lo faccio quando so che devo farlo, cerco di farlo nel modo più facile possibile, a volte ci sono i messaggi che ti arrivano e ti distrai. Parte una lucina gialla e questo un po’ distrae, perché nel frattempo stai facendo la gara e stai facendo altre cose”