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Se Marc Marquez è stato il protagonista assoluto degll'ultima back-to-back, lo è stata anche Nadia Padovani, team owner e team principal di Gresini Racing. Dopo la vittoria del numero 93 nella prima tappa a Misano, dove non sono mancati i fischi sul podio, la donna in azzurro ha rilasciato una lunga intervista a Il Resto del Carlino, in cui ha raccontato gli ultimi anni alla direzione della squadra.
In primis, Padovani ha ripercorso la scelta di farsi carico del team Gresini dopo la morte di suo marito Fausto: "La decisione l’ho presa due o tre giorni dopo la morte di mio marito. Una scelta istintiva e incosciente perché di quel mondo sapevo solo quello che mi raccontava Fausto. È stata complicatissima, ma non mi sono mai sentita sola grazie ai miei figli e alla famiglia Gresini Racing. Poi, da lassù, lui mi ha dato una mano".
Ha commentato come non sia ancora facile da donna e madre lavorare in un mondo prettamente maschile e pensato ai momenti più emozionanti della sua esperienza nel Motomondiale finora: "Su tutti, la vittoria di Bastianini in Qatar nel 2022 nella gara d’esordio di quel mondiale. La prima senza Fausto. In quel Gran Premio c’era dentro tutto: fatica, dolore, emozione. Ma anche l’affermazione di Di Giannantonio sulla stessa pista l’anno dopo. E poi la doppietta di Marc tra Aragon e Misano in queste ultime settimane".
Ripensando poi al Gran Premio di San Marino di quest'anno, le viene chiesto di un aneddoto particolare avvenuto prima della partenza: il figlio Lorenzo ha detto di aver visto una nuvola a forma di ‘F’ nel cielo. "Non mi piace parlare di queste cose pubblicamente, si rischia sempre di passare per allucinati", ha risposto Nadia. "Purtroppo non avevo con me il cellulare e non sono riuscita a fotografarla. Fausto era lì e io ci credo, questo mi basta".
"Un’emozione incredibile vedere Marquez salire sul gradino più alto del podio di Misano con addosso una tuta colorata come quella dei grandi trionfi anni ’80 di mio marito", ha raccontato. "Un sogno diventato realtà. Lui se la meritava una soddisfazione così per tutto quello che ha fatto e dato al mondo delle moto".
E infine, ha commentato: "Cosa non mi è andato giù? I fischi a Marc da parte di alcuni tifosi. Un gesto che ferisce anche noi che siamo un team emiliano-romagnolo. Ne abbiamo passate tante con le morti di Kato, Sic e Fausto e quei fischi non ce li meritiamo".