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Ecco, dal racconto di Zam, come sono andate le due gare delle classi minori
È partito come il grandissimo favorito, ma il suo dominio è andato oltre ogni previsione: in Moto2 è difficile vedere un distacco di oltre 6 secondi. Potevano essere anche di più: Aron Canet ne aveva il doppio rispetto a tutti i suoi avversari.
Eterno secondo, nel 2024 sta provando a cambiare la tendenza e dopo aver trionfato per la prima volta in questa stagione, si è ripetuto con una gara magistrale, dominata in prova, in qualifica e subito in partenza, in passato punto debole di Aron.
"Abbiamo passato una giornata a Cervesina a provare le partenze, a capire come migliorare", ha raccontato il team manager Fantic, Roberto Locatelli.
Uno dei principali artefici del cambiamento di prestazione di Canet: pilota fortissimo, dal talento assoluto, ha trovato in Locatelli il punto di riferimento umano e tecnico per crescere sotto tutti gli aspetti. Bravi entrambi.
Al secondo posto, un consistente e convincente Ai Ogura, che a 5 gare dal termine aumenta il suo vantaggio a +42 su Sergio Garcia, oggi finito a terra. Ogura sembra quello più costante: ha una grandissima possibilità di passare nel 2025 in MotoGP (nel team Aprilia-TrackHouse) da campione del mondo.
Chiude il podio un'altra moto di Luca Boscoscuro: Alonso Lopez, in evidente difficoltà nel finale, è stato bravissimo a difendere il terzo posto, prima dagli attacchi di Manu Gonzalez, quindi nel finale da Fermin Aldeguer, autore di un'altra gara sull'altalena: velocissimo, poi tanti errori, poi di nuovo velocissimo. È penalizzato da un peso e da dimensioni fisiche superiori alla media dei piloti della Moto2, ma lui ci mette anche del suo a non sfruttare completamente il suo enorme talento.
Male, purtroppo, gli italiani: Arbolino ha chiuso ottavo, dopo una partenza con vari problemi, Vietti 13esimo.
Incredibile incidente a Chantra: durante il primo giro, è stato superato duro da Aldeguer, che nel sorpasso gli ha preso la gamba destra, a penzoloni fuori dalla pedana per impostare la curva. Un contatto veramente inusuale: il povero Chantra è in ospedale per accertamenti.
Dovremmo essere abituati, ma certe vittorie rimangono comunque straordinarie, anche se per lui sono la normalità.
David Alonso ha una lucidità, una velocità, una capacità di leggere ogni situazione inarrivabile per i suoi avversari: nell'ultimo giro non sbaglia mai, ha sempre la situazione sotto controllo. Fa quello che vuole, per gli avversari deve essere avvilente. Così è arrivato anche il nono successo stagionale e un +97 in classifica generale su Holgado.
Come dire, che in Giappone, settimana prossima, potrà già diventare campione del mondo con quattro GP di anticipo: per riuscirci, dovrà fare tre punti più di Holgado, oggi sesto al traguardo.
A completare il podio, Petito Fernandez, al primo podio in carriera nel motomondiale e David Munoz in terza posizione.
Ha entusiasmato, ancora una volta, Luca Lunetta, anche se alla fine deve accontentarsi del quinto posto. Dopo la solita partenza un po' troppo prudente, Luca ha preso un buon ritmo, è rimasto nel gruppo di testa di 10 piloti, poi ridottosi per le cadute. È rimasto lì attaccato in qualche modo, apparentemente in difficoltà a tenere il ritmo, per poi cambiare passo nel finale.
A due giri dalla fine, un incredibile sorpasso alla curva 10: quattro piloti infilati in una sola staccata. Poi, si è un po' scomposto, è retrocesso al sesto posto, per poi chiudere con una convincente quinta posizione. Bravo.
Altri italiani a punti: Nicola Carraro decimo, Matteo Bertelle 12esimo, Stefano Nepa 15esimo dopo aver scontato tre LLP.