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Il mondiale è quasi assegnato a Jorge Martin. Nella gara corta della Malesia lo spagnolo ha vinto con 0.9 di vantaggio su Marc Marquez e con 2 secondi su Enea Bastianini.
Martin è stato bravissimo alla partenza: sia lui che Pecco Bagnaia sono partiti bene ma l'89 è riuscito a mettersi davanti. Da lì Martin ha forzato imponendo il ritmo e, di fatto, portando Bagnaia all'errore.
Bagnaia ha cercato di restare vicino a Martin e al giro 2 era a 0.1, ma al terzo giro Martin ha preso un po' di vantaggio e Bagnaia, quando era a 0.3 è scivolato alla curva 9: moto per terra e gara finita.
Martin è stato subito informato della caduta del rivale e ha gestito il vantaggio su Marc Marquez (bravissimo al via, da quinto a terzo) e Enea Bastianini.
La gara, dopo la caduta di Bagnaia è stata pressoché senza sorpassi nella zona punti: Alex Marquez, quarto al traguardo, ha sorpassato Franco Morbidelli che poi ha finito sesto dietro a un bravissimo Fabio Quartararo.
Attenzione, il francese su Yamaha ha finito quinto: la M1 prima moto non Ducati.
Dal 7° al 9°: Binder, Miller e Acosta. Il rookie ha tentato più volte di sorpassare Miller senza riuscirci.
Tornando al mondiale, Martin adesso ha 29 punti di vantaggio su Bagnaia. Potrebbe vincere il mondiale già domani. Il campione del mondo, mentre tornava al box scuro in volto, è stato accolto da Tardozzi e Dall'Igna che hanno camminato nella sua direzione per andargli incontro.
- prime 9 moto, cioè a punti: 5 Ducati, 1 Yamaha, 3 KTM
- giapponesi: 5° Quartararo (e prima non Ducati, bravo!), 11° Rins, 15° Marini, 16° Mir, 17° Nakagami, problema al motore e ritiro per Zarco
- Iannone: Iannone ha chiuso 19°, mettendosi alle spalle solo Savadori, ma ci sta eccome. Il suo miglior giro è stato sul 59 alto, stando sotto ai due minuti
- crisi Aprilia: tutto tra poco cambierà, Sterlacchini è nel box da osservatore. Però la Casa di Noale sta finendo il 2024 in regressione. Vinales, partito 12°, ha finito 14°, alle spalle anche di Aleix (12° e partiva 16°)
- Quartararo e Yamaha: prima moto non Ducati all'arrivo non è una KTM, non è un'Aprilia ma è una Yamaha. Il lavoro fatto inizia a dare frutti, lo diciamo da qualche settimana ma ora si inizia a vedere con costanza