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Dopo la versione di Pecco Bagnaia, ecco quella di Alex Marquez sull'incidente che ha compromesso la gara dei due piloti.
Queste le parole del pilota Gresini a Sky...
"Gara buona per noi fino a quel punto. Sono andato un po' lungo ma ero ancora dentro, al cambio di direzione sulla 13 avevo già il corpo a destra e non ho visto nessuno, Bagnaia ha chiuso tanto la linea, voleva attaccarmi da fuori, fatto il contatto non so cosa ho fatto col gas, guardavo il muro"
Ancora...
"Se qualcuno poteva evitare il contatto era lui che mi aveva visto e non doveva chiudere, se lasciava un metro non sarebbe successo niente, nessuno cadeva. Però capisco che si sta giocando un mondiale, che era una buona possibilità di andare a podio, mi spiace che abbiamo finito la nostra gara così"
Bagnaia ha detto che Marquez junior l'ha mandato a quel paese...
"Non è vero, non l'ho mandato a quel paese, lui si è arrabbiato, io non sono arrabbiato con lui, rispetto la sua situazione e l'ho sempre rispettato, siamo stati compagni di squadra tanti anni e lo conosco bene, so che può essere arrabbiato, io non ho chiesto scusa, lui non ha chiesto scusa. Io penso che sia un po' colpa sua, lui pensa che sia colpa mia, sono due versioni. Se parleremo sarà in privato, non davanti alle telecamere"
Ancora...
"Prima di tutto non sapevo che fosse Pecco perché la mia lavagna non mi mostra nessun nome, voleva essere vicino ma non so quanto, quando vai fuori pista devi guardare, quando vai lungo devi rimetterti in linea. Non sapevo che fosse lì, a destra non ho visto nessun problema in nessun punto. Se avessi avuto la possibilità di evitare quel contatto lo avrei fatto, lui sapeva che fossi lì, non sapevo che mi avrebbe attaccato da fuori"
Queste invece le parole dette da Marquez junior ai giornalisti in sala stampa.
Sull’incidente…
“È stato molto bello finché non sono rimasti otto giri alla fine. Penso di aver fatto un'ottima gara fino a quel momento cercando di non commettere errori, seguire il traguardo e arrivare alla fine. Mancavano 8-9 giri, ora non lo so per certo, sono andato un po' lungo alla curva 12 perché sbandavamo molto, eravamo tutti e due al limite e poi quando sono entrato per primo in curva 13 non sapevo chi c'era dietro di me - ci tengo a precisarlo, perché non mi dicono mai chi c'è dietro di me - , poi quando ero già dentro, avevo la testa dritta e non vedevo dall'esterno, è stato quando ho sentito il contatto e la moto è andata dritto e poi non ho potuto più fare nulla. Stavo solo cercando di guardare dov'era il muro perché stavamo andando dritti verso il muro ed è stato un momento po' complicato”
Pecco dice che la colpa sia tua…
“Sì, poteva cadere lui, potevo cadere io, alla fine nulla ha cambiato il risultato. Penso che se qualcuno poteva evitare quel contatto chi sapeva che fossi lì, io non sapevo cosa ci fosse fuori, se aveva così tanto ritmo e arrivava così veloce poteva passarmi in un altro momento e non buttarsi in questo modo. L’unica cosa che ho detto in direzione gara è che se mi avesse lasciato un metro non sarei andato sulla linea interna. Questo è tutto. Se qualcuno poteva evitare il contatto, era lui, è così. Lui sapeva che sarei entrato o almeno che avrei provato a fare la curva quindi lui può avere la sua opinione, io ho già la mia, ma il risultato non cambierà e torneremo a casa entrambi con zero punti”
Hai parlato con Pecco?
“Non ho parlato con lui, la Direzione Gara ha voluto che andassimo separatamente, quando eravamo era seduto, ma c'erano tante telecamere e non volevo parlare. Per risolvere queste cose non si parla a caldo, ma è meglio parlarne in privato. Ho un buon rapporto con Pecco, siamo stati compagni di squadra per molti anni nei campionati spagnoli, quindi sono triste per entrambi perché abbiamo finito la nostra corsa lì”
Era la tua migliore domenica della stagione?
“Non era la migliore domenica, ma una delle migliori, era chiaro che stavamo lottando per un podio davanti ai tifosi, avrei dato tutto fino alla fine e avrei lottato fino alla fine. Ho approfittato di quell'occasione perché sapevo che sarebbe stato molto difficile sorpassare oggi e quando volevo sorpassare dovevo rischiare molto perché la pista era molto sporca fuori dalla linea. Io lo capisco, alla fine si sta giocando un mondiale e non è stato il loro miglior fine settimana e voleva salvare qualche punto, ma va bene così, come ho detto prima non cambierà nulla, dobbiamo guardare avanti”
Sulla vittoria di suo fratello…
“Sono molto felice per lui, non entrerò nei dettagli qui perché non sono dell'umore giusto e non mi sono goduto la sua vittoria perché ero nel mio camion molto arrabbiato, ma se lo merita. Ha lavorato più di chiunque altro come tutti voi sapete, l’avete visto nel documentario, l'ho visto soffrire mille volte e soffre chi se lo merita, ce l’ha fatta qui dove ha fatto centro tante volte, questo è Marc”
Come ti senti fisicamente dopo l’incidente?
“Ho una botta sulla gamba sinistra ma siamo stati entrambi molto fortunati perché la caduta è stata molto brutta”
Ti spaventa che la prossima settimana si vada a Misano?
“Come vi dico, una parte di pubblico avrà un'opinione e un'altra parte ne avrà un'altra. È come al bar quando c'è un fuorigioco, nel calcio è la stessa cosa, sarà una conversazione quando la mattina la gente prenderà il caffè e dirà che non è stata colpa mia o lo è stata, ma da qui in poi ognuno è libero di dire la sua opinione a partire da lui. Non sarà un ambiente ostile, ma è quello che è come quando siamo arrivati al Mugello, alla fine non succede nulla, so di cosa si tratta, quindi potrebbe essere così e non succedere nulla”