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Reduce dai test dello scorso martedì e mercoledì a Misano, a cui ha eccezionalmente partecipato anche Andrea Dovizioso, Yamaha si presenta ad Aragon con un po' di ottimismo, portando nuovi pacchetti sulla moto. Ma Fabio Quartararo non è ancora del tutto convinto...
A vedere il bicchiere mezzo pieno in questi tempi difficili per la Casa giapponese ci pensa Max Bartolini, direttore tecnico: "Il bilancio è che dal punto di vista del gap abbiamo fatto un pareggio, stiamo spingendo per mantenere il gap costante se consideriamo anche i miglioramenti della Ducati sono evidenti. Da un lato facciamo fatica a recuperare, dall'altro il fatto che rimanga costante è buono, perché sappiamo tutti il modo di lavorare della Ducati e quanto forte stiano spingendo, sia piloti che moto. Per quanto riguarda il lavoro è positivo, perché stiamo andando nella direzione di cambiare metodo di lavoro, cercando di migliorarlo e di allinearci al resto del mondo. Se sistemiamo il metodo di lavoro e troviamo quello giusto poi i risultati vengono da soli, è trovare il bilancio giusto per questa azienda".
Parlando poi dei test, Bartolini commenta con un'opinione positiva al riguardo, confermando che ad Aragon verranno portati in pista degli aggiornamenti provati a Misano: "Come sempre in termini di lap time non si vedono grosse differenze, però abbiamo avuto dei leggeri miglioramenti in quasi tutti gli ambiti. Purtroppo ha piovuto mezza giornata e quindi abbiamo fatto un solo vero giorno di test. Abbiamo dovuto rischedulare alcune cose che abbiamo provato bene, alcuni componenti che abbiamo provato dal punto di vista aerodinamico e anche di configurazione motore li porteremo in gara perché sono stati positivi. Quanto positivi è difficile poi da giudicare"
E sul lavoro di Andra Dovizioso: "Ero rimasto senza test driver, l'unico che poteva guidare una MotoGP era lui. A me è piaciuto lavorare con lui in passato e mi piace lavorare con lui. Questo test è stato piuttosto positivo, lui ha sempre un modo di lavorare sempre abbastanza buono che si allinea al modo di lavorare giapponese, chiaramente sta ancora tornando a posto e sta reimparando a guidare, ma è stato piuttosto veloce e meglio dell'atteso dal punto di vista prestazionale".
Nonostante i buoni risultati però, raggiungere la vetta della classifica è ancora un obiettivo lontano: "Spero che i primi risultati si vedino durante tutto il periodo a partire da poco, mi aspetto di provare a chiudere il gap per la fine di quest'altro anno, poi tornare ad essere competitivi serve un altro step, non mi aspetto di poter veramente lottare fino al 2026".
"Non so se aspettarmi qualcosa di meglio: mi aspetto il solito ma sentendomi meglio. A Misano abbiamo provato molte cose, sfortunatamente non tutto ha funzionato come ci aspettavamo, questo fine settimana porteremo un nuovo pacchetto aerodinamico che abbiamo provato a Misano e che useremo da qua in avanti", spiega Fabio Quartararo, che torna dai test sul tracciato romagnolo con le idee chiare.
"Abbiamo provato un nuovo telaio e un nuovo motore, la sensazione del nuovo motore è che fosse un po' migliore, ma il tempo sul giro è rimasto lo stesso, è un po' difficile", continua il francese. "Il nuovo telaio non era buono, ma stiamo cercando di capire come migliorare il grip perché per esperienza gli anni precedenti facevamo fatica rispetto agli altri e rispetto a noi stessi due anni fa o meno. Secondo me è fondamentale trovare il grip anche se sappiamo che il motore e l'elettronica non sono i migliori, dobbiamo fare degli step ma la domanda è come trovare il grip".
Anche il numero 20 definisce positivi i test di Andrea Dovizioso, che ha confermato i problemi già accusati dai piloti della Casa giapponese: "Dal 2022 a ora ogni anno abbiamo cambiato modo di guidare e ora stiamo guidando come Ducati faceva in passato, fermandoci tanto e non avendo velocità in curva, ma ora il nostro dietro non stiamo girando: per questo che corriamo in questo modo e il grip è davvero basso. Ho parlato con lui, ha corso molto bene a Misano, ovviamente ha avuto bisogno di più di tempo per essere veloce, ma alla fine ha commentato come noi che abbiamo davvero poco grip e che quando metti una gomma nuova non c'è niente che tu possa fare. Ora Ducati sta facendo delle curve molto veloci, quando correva con loro quattro anni fa era così, ma sono tanti anni. Se stiamo facendo come la Ducati di quattro anni fa c'è un problema, alla fine credo che sia andato molto veloce per il suo stile di guida, ma dobbiamo evolverci e cercare di trovare il grip nella perfomance della frenata e nella trazione per migliorare".
E, continuando sul confronto con Ducati: "Per me la differenza di quando la pista ha grip o no è molto più grande di loro. A Misano abbiamo provato sul bagnato, è stato terribile. Sappiamo che la nostra moto è molto lenta, siamo in posizione diverse, non possiamo fare lo stesso di loro, le moto sono completamente diverse. Da qui alla fine della stagione dobbiamo trovare il grip, sembra di avere un high-side in ogni singola curva, è complicato capire la reazione della moto".
Tornando sul motore, Quartararo ritrova un po' di positività pensando in ottica furura: "Ora abbiamo una base di motore vecchia due anni, ma in Misano abbiamo provato un nuovo pacchetto basato su quest'anno. Le sensazioni sono positive, ma il potenziale non c'era davvero, ma questa non è la priorità. Quello che mi è piaciuto è che fosse meno potente ma più facile da gestire, per ora preferisco soffrire ed essere più veloce che gestire la moto in un modo più semplice".
Insomma, cosa ci si su può aspettare da Yamaha? "Mi aspetto meglio di fare lo step dall'inizio della stagione a ora, di essere più vicino ma mi piace cosa ci aspetta", risponde il numero 20. "Avere il team satellite, avere più progetti in cui Yamaha confida, i test che saranno migliori dal prossimo anno e le quattro moto ufficiali ci aiuteranno tanto a migliorare perché in una sessione Ducati ha molte più informazioni di noi su tutto il weekend. È complicato con due piloti, mi aspetto di essere più veloce".