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Montmelò - Altra grande rimonta per Marc Marquez: da 14° a secondo ma, stavolta, complici anche le cadute di tre piloti che erano in testa e cioè Raul Fernandez, Binder e Bagnaia.
E infatti Marquez ha detto: “Oggi l’obiettivo era il 5°-6° posto”. Ma tant’è, è di nuovo sul podio, sesto secondo posto del 2024.
Sulla giornata, negativa al mattino e positiva al pomeriggio...
“La verità è che non mi piace complicarmi la vita in questo modo, ma uno dei miei punti deboli in questo momento, che ho già accusato un po' in preseason, è il time attack. Lo dicevo: 'per me è dura, spero di migliorare'. E mi costa ancora. Soprattutto non so come sfruttare esattamente il vantaggio con la gomma nuova, l'ho pagato a Le Mans, l'ho pagato qui”
Però il passo gara c’è, eccome...
“A livello di ritmo stiamo bene. Sì, è vero che ancora una volta c’è stato bisogno di rischiare. Oggi è andata bene perché ho perso anche un’ala (la sinistra, in un contatto con Miller in partenza, ndr). Però, insomma, è andata bene e poi ho saputo adattarmi in gara, senza innervosirmi, stando dove potevo. Alla fine mi sono ritrovato quarto e a lottare per il podio, Pecco è caduto e il podio a quel punto era assicurato, poi ho visto che avevo uno poco più di Acosta e ho deciso di attaccare all’ultimo giro”
Il sorpasso ad Acosta all’ultimo giro può essere comparato a quello a Bagnaia a Le Mans?
“Quello di Le Mans è stato molto meglio, diverso, arrivavo da molto più lontano. Qui sono uscito bene dall'ultima curva, ho preso la scia e ho guadagnato la posizione. Simile al sorpasso su Martín. La cosa importante è che abbiamo salvato la giornata, una giornata in cui sentivo che avremmo sofferto. Questo rimonta è stata molto più inaspettata di quello di Le Mans, ma è benvenuta. Sono felice? Sì, ma sto già pensando che domani ripartirò 14°. Sono contento del risultato ma sono consapevole che devo migliorare in qualifica se voglio davvero essere competitivo ogni fine settimana”
Sei secondi posti quest'anno, quattro nello sprint e due in gara. Il prossimo passo è chiaro...
“Vincere è più vicino che mai. Logicamente, ciò che dobbiamo fare è qualificarci bene per poter poi vincere. A Jerez ci siamo qualificati bene, ma non avevamo ancora la fiducia che ho adesso. Qui ci siamo classificati male ma ho più fiducia in vista delle gare e più conoscenza della moto. Ma è vero che non sono ossessionato dalla vittoria. Quando arriverà arriverà. Per ora se possiamo continuare a fare podi, cosa che domani sarà molto complicata, bene”
Obiettivi per la gara lunga?
“Quello che mi ero prefissato oggi: ovvero essere tra i primi cinque o sei. Sarebbe stato quello di oggi, senza le cadute. Quindi questo sarà l’obiettivo ottimistico per domani”
Cosa hai detto ad Aleix sul podio della Sprint?
“Scherzando gli ho detto: 'Che bel podio’. Perché? Perché ha vinto, gliel'ho detto, battendo il presente e il futuro. Voglio dire, alla fine sono realista e nello sport ognuno ha il suo momento. E cercherò di prolungare il più possibile il mio momento, ma il futuro della MotoGP è un ragazzino di 20 anni, non un ragazzino, anzi, un uomo, di 31 anni. Sono ancora giovane? Sì, ma 20 anni è il futuro”
Infine una battuta sulla moto italiana…
“Con questa Ducati sono a mio agio nei sorpassi e in frenata e, soprattutto, è un altro film arrivare parallelo alla staccata che farlo 20 metri dietro, come ero abituato"