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Jorge Martin è l'uomo più veloce di sempre su una MotoGP al Sachsenring. C'entrano le gomme più performanti certo, ma quelle ce l'hanno tutti. È proprio lui che interpreta bene questa pista.
Dopo la doppietta dell'anno scorso (che è un record imbattibile: primo pilota con team satellite a fare doppietta, nessuno ci è ancora riuscito), Martin si candida a grande favorito. Anche perché l'altro favorito è rimasto fuori dalla Q2 e parte in quinta fila, 13°.
Dietro a Martin una doppia sorpresa: le due Aprilia Trackhouse. Secondo Miguel Oliveira e terzo Raul Fernandez.
Al quarto posto c'è Pecco Bagnaia, abbastanza a suo agio sulla pista tedesca. Quinto posto per un bravo Alex Marquez.
Al sesto posto ecco Franco Morbidelli: il pilota Pramac è quasi sempre in Q2 ma gli manca l'acuto tanto nelle Q2 quanto in gara.
Settima posizione per l'altra Aprilia, la ufficiale di Maverick Vinales. Il pilota classe 1995 ha avuto un brutto high side a circa 3 minuti e mezzo dalla fine delle Q2. Il pilota Aprilia è stato portato al centro medico per accertamenti. Aggiornamento delle 12,10, da Aprilia: "In seguito alla caduta riportata durante la Q2 Maverick Viñales è stato sottoposto a visita medica ed accertamenti presso il centro medico del circuito. Dagli accertamenti effettuati sia radiologici che ecografici non risultano fratture o lesioni dei legamenti e delle articolazioni. Si tratta di un trauma contusivo". Il pilota avverte dolore ma sarà in gara nella Sprint.
Nonostante la temperatura di oggi sia più calda ancora tante cadute. Il Sachsenring è una pista molto pericolosa.
Dall'ottava alla 12esima posizione: Diggia, Bastianini (ancora indietro in qualifica), Acosta, Binder e Bezzecchi (salito dalla Q1 insieme a Raul)
Doveva essere il suo weekend e invece si sta dimostrando qualcosa di diverso. L'anno scorso con la Honda RC213V provò in tutti i modi a forzare il tempo, a far valere la sua bravura su questa pista, senza riuscirci e facendosi anche male.
Quest'anno la storia sembrava diversa: inizio di stagione molto buono, Dall'Igna che lo porta in rosso anche per come gestisce e usa la GP23. Insomma, il ritorno di Marc Marquez.
Qui al Sachsenring in molti si aspettavano la sua prima vittoria, un po' come in Texas. Negli Usa ha avuto problemi con la moto quando era in testa la domenica. Qui si è fatto male al venerdì con un brutto brutto high side. Dolore al costato e fratturina alla falange di un dito della mano sinistra.
Così il risultato è che Marquez non è riuscito a superare la Q1, anche perché nell'ultimo tentativo ha trovato in mezzo alla pista Bradl (penalizzazione pressoché certa, era veramente fuori posto lì): peccato, poteva farcela. Ma c'è da dire che in tutto il turno non era riuscito ad assicurarsi un tempo super sicuro e ha dovuto provarci alla disperata all'ultimo, cambiando anche moto e rientrando in pista proprio agli ultimi secondi.
Per Marquez si prospettano due gare difficili. Le rimonte gli riescono bene, come si è visto a Le Mans e a Barcellona. Magari è il momento giusto per scrivere una pagina di storia, oppure per rendersi conto che non è ancora in grado di fare la differenza al Sachsenring. O non lo è più.
- prime 12 moto: 7 Ducati (unica esclusa quella di MM), 3 Aprilia, 2 KTM, 0 Yamaha e 0 Honda
- giapponesi: 14° Quartararo, 17° Nakagami, 18° Marini, 19° Zarco, 20° Mir, 21° Bradl e 22° Gardner