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Essere un pilota Honda in questi anni non è facile. Joan Mir lo sa bene visto che spesso le sue gare finiscono nella ghiaia dopo averle passate a combattere senza gioia nelle retrovie della corsa.
Il campione del mondo 2020 è 18° in classifica generale con 13 punti. È la prima Honda in classifica (poi c'è Zarco a 12, Nakagami a 8 e Marini a zero) ed è secondo nella Coppa giapponese, alle spalle di Quartararo, 13° con 39 punti e saldamente in testa tra i sei che guidano moto giapponesi.
Mir, dopo Assen, non ha risparmiato critiche a Honda: "Ho lo stesso pacchetto delle gare precedenti ma gli altri piloti stanno facendo dei tempi sul giro incredibili. Noi stiamo andando forte, ma la verità è che gli altri sono migliorati di più, è incredibile vedere come accelerano in uscita di curva, mi fanno arrabbiare".
Mir ha poi valutato le sue prestazioni, compiacendosi del fatto che lui tra gli hondisti è veloce: "Se analizzi i dati, siamo veloci. Sono con un pacchetto che non funziona e sono il più veloce tra quelli che hanno lo stesso pacchetto e non di poco, di molto".
Mir comunque ha fatto già quattro zeri, Texas, Francia, Mugello e Assen: "Mentalmente ciò che provoca queste cadute è la voglia di andare oltre. Potrei anche andare più piano, abbassare il ritmo di mezzo secondo e finire a 40 secondi dal vincitore, ma non è quello che voglio".
Poi il confronto tra la crescita di Honda e quella di Yamaha: "Non so come lavora Yamaha dall'interno, ma si sta impegnando tantissimo. Si vede che sono sempre più vicini a essere davanti. Stanno facendo dei test in questi giorni per mettere a punto le moto, se provano significa che stanno arrivando nuovi pezzi".
"Noi non abbiamo provato perché non sono arrivati pezzi, confido che quello che arriverà ci farà fare due passi avanti, ma è così. È difficile dire se la Yamaha stia lavorando meglio, lo vedremo a fine anno" ha concluso Mir.