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Jorge Martin è tornato al programma tv spagnolo El Horminguero, dove era già stato ospite un anno fa, quando era vice-campione del mondo. Quest'anno è tornato in tv da campione e ha parlato, tra le altre cose, di due aspetti molto interessanti: l'aiuto ricevuto dallo psicologo (e il perché abbia deciso di farsi aiutare) e le differenze tra un team satellite e il team ufficiale. Martin ha stabilito un record in epoca MotoGP: è il primo pilota campione del mondo in un team satellite.
Partiamo proprio da quest'ultimo aspetto. Siamo a fine maggio-inizio giugno, quando Ducati sembrava averlo scelto come pilota ufficiale e invece poi ha preso Marc Marquez: "Quando la Ducati ha cambiato i suoi piani non promuovendomi nel team ufficiale ho messo ancora più determinazione nel tentativo di fare la storia e di diventare il primo campione del mondo in MotoGP in un team satellite”.
Poi le differenze tra Pramac e Ducati ufficiale: “Siamo un team di 15-20 persone e abbiamo battuto una struttura che ne ha 200, ciò vuol dire che ogni membro del team Pramac ha lavorato per 10″.
Sulla scelta di farsi aiutare da uno psicologo: "A fine 2023 ero molto veloce, ma non sono riuscito a gestire bene la pressione al punto che non riuscivo a dormire. Per questo mi sono rivolto ad uno psicologo”.
Ancora: “Andare dallo psicologo è visto come un tabù, come un segno di debolezza, ma per me è stato l’esatto contrario".
Le sedute sono iniziate circa 11 mesi fa: "A gennaio ho iniziato le sedute prima dell’inizio della stagione e mi ha aiutato molto. Prima la mia testa era come una macchina che voleva a tutti i costi prevedere il futuro, ed era un qualcosa che non riuscivo a fermare".
Il lavoro con lo specialista: "Insieme allo psicologo ho capito che la pressione è normale, che è un privilegio avvertirla, che va anche sfruttata per essere performante. Ho capito che cercare di guardare avanti e di prevedere il futuro è inutile e che ciò che conta è essere concentrati sul presente e viverlo al 100% perché è impossibile controllare quello che succederà dopo”.