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#lanotiziainprimafila di oggi è dedicata a Ktm. C’è una novità, che dal gruppo Pierer prendono in modo positivo, ma non sembra così per le corse. Riassumiamo cosa è successo.
Venerdì si è svolta presso un tribunale in Austria la prima udienza tra Ktm, che, ricordiamolo, ha presentato istanza di fallimento, e i rappresentanti dei creditori, riuniti nell’Associazione dei creditori alpini (AKV). Sul sito AKV, basta cercare su google AKV-Ktm e vi viene fuori questa pagina; scorrendo, si arriva al punto più interessante: AKV detta le sue regole. Leggiamo quelle che ci interessano maggiormente nella traduzione fatta da “Deepl”. Insomma, come probabilmente è normale che sia, viene chiesta l’uscita dal motomondiale, anche se in questo documento non viene specificato né quando né come. Ricordo che Ktm, come tutte le Case costruttrici, ha un contratto già firmato con Dorna per la partecipazione per i prossimi anni: rompere il contratto si può, ma bisogna pagare una penale importante: ovviamente bisogna tenere in considerazione anche questo aspetto.
Da parte sua, Ktm fa sapere, in una nota ufficiale che: “oggi è un giorno importante, con la conferma del nostro processo di ristrutturazione: il nostro piano può andare avanti e siamo orgogliosi di confermare che il motorsport rimane parte integrante di questo piano di ristrutturazione. Ribadiamo che nel 2025 continueremo a gareggiare in MotoGP”.
Un ottimismo che, che abbiamo visto, non ha riscontro nelle richieste fatte da AKV, che sul suo sito fa anche sapere che: “la prossima udienza si terrà il 24 gennaio 2025. In questa udienza saranno presentate le rispettive dichiarazioni di verifica dell’amministratore delle ristrutturazione e del debitore per i crediti presentati dai creditori”.
Queste le posizioni. Difficile, secondo me, essere ottimisti, ma aspettiamo la prossima udienza per saperne di più. L’eventuale uscita da Ktm dal motomondiale sarebbe un colpo durissimo per il nostro sport e sono sicuro che Dorna, che sotto questo aspetto ha sempre lavorato molto bene, si stia muovendo nel modo più opportuno. Pensavo: quale potrebbe essere la soluzione, perlomeno per la MotoGP, nel caso delle peggiori delle ipotesi? E’ chiaro che bisognerebbe provare a salvare almeno i quattro piloti, ma come? Ecco la mia idea: tolta Ktm, rimarrebbero quattro Case. Dorna potrebbe rivedere provvisoriamente la regola che limita a due i piloti per ciascun team e dividere i quattro piloti nelle quattro Case, uno per ciascuno per Aprilia, Ducati, Honda e Yamaha. E’ chiaro che in questa ipotesi, ci sarebbe una sorta di discriminazione, perché finire in Ducati non sarebbe come finire in Honda… Ma siamo, saremmo in una situazione di emergenza, l’alternativa potrebbe essere quella di non correre del tutto. Così, le quattro Case si accollerebbero il costo della moto in più, Dorna potrebbe pagare lo stipendio, inevitabilmente ridotto, dei piloti. Difficilissimo, lo so, ma in caso di obbligato ritiro dalle corse di Ktm - ripetiamo: speriamo non sia così, è solo un’ipotesi - potrebbe forse essere l’unica alternativa.
E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.