Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
#lanotiziainprimafila è dedicata a un annuncio per certi versi inaspettato, anche se qualche indizio c’era: Fabio Quartararo e la Yamaha saranno insieme almeno fino al 2026.
Fabio è con la Casa giapponese fin dal suo debutto in MotoGP, nel 2019, anno in cui ottiene ben sei pole e sette podi, sfiorando la vittoria in un paio di occasioni.
Nel 2020 riceve una M1 ufficiale e nel 2021 passa alla squadra interna; in totale, Quartararo ha disputato fino adesso con Yamaha 93 GP, vincendone 11, per un totale di 31 podi e conquistando il titolo mondiale nel 2021.
Da metà 2022 è iniziata una crisi di risultati apparentemente senza fine, continuata nel 2023, con il 2024 iniziato ancora con grandi difficoltà. “Siamo lontanissimi” ha ripetuto più volte Quartararo. Allora, perché ha rinnovato, sapendo che, difficilmente, nei prossimi due anni si potrà colmare la differenza con Ducati, Aprilia e KTM?
Proviamo a vedere nel dettaglio.
Molti dicono: ha pensato solo ai soldi. Sicuramente è un aspetto importante: Yamaha gli può garantire verosimilmente una cifra attorno ai 10 milioni di euro per due anni, quindi superiore a quella di qualsiasi altro pilota sullo schieramento, compreso il campione del mondo Pecco Bagnaia.
Come sottolineato più volte, l’arrivo di Max Bartolini dalla Ducati ha portato un cambio importante di mentalità: è chiaro che non si possono vedere i risultati in pochi mesi, ma Fabio ha ribadito spesso le grandi differenze con il passato. Insomma, ci crede, è convinto che Yamaha possa tornare competitiva, pur sapendo che difficilmente avverrà prima del cambio regolamentare del 2027.
Ma quali erano le reali alternative di Quartararo? Honda: no. E’ vero che “Honda is Honda", ma in questo momento è messa decisamente peggio rispetto a Yamaha. Ducati: no. Ha già troppi piloti, Fabio non interessa. KTM: no. Vale il discorso fatto per Ducati: ha già troppi piloti, uno come Quartararo interessa poco. Aprilia: sì. Ecco, l’unica alternativa concreta di Quartararo era probabilmente la Casa di Noale. Per salire sulla moto italiana, avrebbe dovuto rinunciare a parecchi soldi - ipotizziamo metà ingaggio -, ma non solo: la RS-GP si è dimostrata molto competitiva, sicuramente superiore alla Yamaha, ma con ancora qualche limite. Chissà, forse è anche questo che non ha convinto completamente Quartararo.
Quali sono gli aspetti positivi di questo accordo? Almeno due: 1) Il contratto conferma che Yamaha continua a credere - e molto - nella MotoGP: non era così scontato; 2) Quartararo può diventare una bandiera, una icona della Yamaha. In fondo, anche Kevin Schwantz con la Suzuki ha conquistato “solo” un titolo mondiale, ma l’immagine Schwantz/Suzuki fa parte della storia del motociclismo. Quartararo può fare altrettanto con la Yamaha.
E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.