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Sotto tono, con poco mordente nella sprint, super determinato e imbattibile in gara. Non è la prima volta che accade quest’anno, in una alternanza di prestazioni che, per il momento, pesa di più dei nove successi domenicali, un numero pazzesco.
Carattere, velocità, gestione dei momenti difficili, fiducia in se stesso sono le caratteristiche dei campionissimi. Merita il titolo.
Colpisce per l’aggressività (agonistica): sia nella sprint sia in gara non ha paura di prendere rischi inimmaginabili, sopratutto nei primi giri. Poi contiene la foga, mette talento e velocità a servizio dello scopo, dell’obiettivo mondiale.
Come il rivale, sta facendo una stagione di altissimo livello. Merita il titolo.
Un’altra caduta nella sprint, ma in gara si dimentica di tutti i problemi e torna grande. Anzi grandissimo. Guida bene e si esalta nella sfida carena contro carena: quella con Miller è stato uno dei momenti più straordinari e spettacolari di tutto il 2024.
Uno che fa certe cose non può che essere fortissimo. Se la KTM lo assiste, se la può giocare con chiunque. Applausi.
Un GP che rispecchia tante gare passate in MotoGP: quando è in forma, come nella sprint, diventa imbattibile, ma fatica ad avere continuità ad altissimi livelli.
In gara si perde in partenza, la caduta è la conseguenza di aver perso 11 posizioni in un solo giro. Peccato.
Ha conquistato tutti per come guida, per come sopporta una situazione fisica complicata, per come è veloce, per come è fuori dalla pista. Merita la GP25, la Ducati ufficiale. Massima stima.
Dopo una stagione piuttosto anonima, torna a esaltarsi - e a esaltare - in un confronto meraviglioso con Acosta. Lo perde, ma fa vedere di essere ancora un pilota. Che bello.
Va fortissimo tanto sull’asciutto (non può fare di più con la GP23), quanto sul bagnato, ma spreca un’altra possibilità di vittoria. Come in tutta la sua carriera, continua a cadere troppo: la differenza rispetto al passato è che lo fa spesso nei momenti decisivi, in qualifica e in gara. Frettoloso.
Fatica a tornare ai livelli del 2022. Involuzione.
Dopo una sprint inspiegabile, fa una discreta gara. Ma non basta.
Porta la Honda in Q2 e fa una buona gara sul bagnato, facendo molto differenza con i suoi compagni di Marca (Luca Marini voto 5). Buon fine settimana.
È un momento difficile, anche se ha sprazzi di velocità. Ma gli aspetti negativi sono superiori a quelli positivi.
Sesto in qualifica, quarto in gara, ma il sogno dura solo 3 giri. In ogni caso, continua a fare la differenza. Gran pilota.
Due sbagli gravi: il primo in qualifica, quando è caduto mentre aveva la prima fila alla sua portata; il secondo in gara in un errore che ha coinvolto anche Quartararo.
Insomma, era velocissimo sia sull’asciutto sia sul bagnato, ma non ha concretizzato.
Ducati Desmosedici GP24 voto 9,5: Ormai è imbattibile sull’asciutto, sul bagnato, sul giro secco, sulla distanza, su qualsiasi pista. La curiosità è vedere come e dove migliorerà la GP25.
Ducati Desmosedici GP23 voto 9: Sull’asciutto inferiore solo alla GP24, sul bagnato se la giocava per la vittoria. E pensare che è una moto vecchia di un anno, tantissimo tempo in MotoGP.
KTM RC16 voto 7,5: Questa volta è stata complessivamente competitiva con tre piloti, non solo con Acosta.
Aprilia RS-GP voto 6: È un momento di transizione, ci sono troppe variabili contro che offuscano il giudizio.
Yamaha M1 voto 6: Decisamente meglio - perlomeno con Quartararo - che in altre piste.
Honda RC213V voto 6: Come la Yamaha, qui è stata sicuramente più competitiva.