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Dominatore assoluto, imbattibile come sapeva fare nel 2019, forse la sua miglior stagione in MotoGP. Dopo pochi minuti delle libere di venerdì mattina, si è capito che non ci sarebbe stata storia.
E dopo tutto quello che ha passato in questi anni, il suo ritorno al successo è davvero una bella storia. Per arrivare a vincere ha rinunciato a un contratto da favola, alla sua squadra, agli amici, alla moto ufficiale. Sotto questo aspetto, encomiabile. Devastante.
Dopo Bastianini a Silverstone, Bagnaia a Zeltweg, trova un Marquez perfetto ad Aragon: lui fa tutto al meglio, ma c’è un’altra volta uno che fa meglio di lui. Sembra essere un destino beffardo, ma lui va avanti per la sua strada, dimostrando di essere uno fortissimo. E maturo. Da mondiale.
Nel momento difficile, quello che lo avrebbe potuto mettere in crisi, ha lavorato ancora di più, si è stretto attorno agli uomini KTM, è andato in Austria, è andato ad allenarsi con la Moto2, ha parlato con tutti quelli con cui poteva parlare. Anche così è tornato al vertice: è questo l’aspetto che colpisce di più. Carattere da campione.
Un passo in avanti, forse anche lui favorito dalle condizioni della pista. Sicuramente più tonico e incisivo rispetto ai precedenti GP: speriamo riesca a ripetersi e a migliorarsi. Complessivamente: discreta prestazione.
Fatica, è anche sfortunato nelle pre qualifiche (giro buono cancellato per bandiere gialle), non riesce a cambiare la situazione, per poi fare, come suo solito, un finale di gara più che dignitoso. Deve fare di più.
Giovedì, Massimo Branchini, suo capo tecnico, aveva detto che il suo problema è soprattutto il giro secco, sfruttare le gomme nuove. Qui non è stato male in qualifica, ma è caduto nella sprint e in gara non è riuscito a cambiare passo. Manca ancora qualcosa.
Al di là della penalizzazione subita, ha fatto quello che poteva: il dolore per le conseguenze della frattura alla clavicola subita in Austria si è fatto sentire, eccome. Comunque, tenace.
Un altro fine settimana piuttosto difficile e sicuramente al di sotto delle sue potenzialità. Stagione complicata.
Arriva in gara in una posizione dignitosa, ma solo grazie a cadute altrui e penalizzazioni. A differenza di Fabio Quartararo (voto 6), non ha mai un guizzo, un qualcosa che ti fa dire: dai che si vedono dei miglioramenti. Durissima.
Penalizzato per la pressione della gomme, ha disputato un fine settimana migliore (o meno peggio…) del solito.
Affonda nelle retrovie, ovviamente non solo per colpa sua. Difficile capirci qualcosa. Comunque fa meglio del compagno di squadra (voto 4), mentre Miguel Oliveira (voto 5) sfrutta nella sprint condizioni a lui favorevoli, per poi cadere al primo giro in gara.
Merita la sufficienza per aver portato la Honda, per la prima volta, in Q2. Nella sprint cade subito, in gara fatica e arriva dietro a Takaaki Nakagami (voto 6). Cammino lunghissimo.
La Honda va piano e in più si spegne in partenza (colpa del pilota?) costringendolo a partire dalla corsia box. Lui mantiene alto l’umore, predica pazienza. Ce ne vuole tanta.
Un fine settimana con mille problemi, forse dovuti a una gomma non esattamente perfetta nella sprint, ma anche a una messa a punto che non è mai stata quella giusta per le condizioni della pista.
In gara, però, ritrova passo e una discreta velocità: il podio era ormai cosa fatta. Avrebbe dovuto avere più pazienza? Forse sì, ma non è per questo che è caduto. (S)centrato.
Solitamente i piloti non si sbilanciano mai a giudicare i contatti altrui, ma i pochi che lo hanno fatto non hanno avuto dubbi: “Ha sbagliato Alex”. Può succedere, ma avrebbe dovuto ammetterlo. A quanto risulta, lo ha fatto solo in parte molte ore dopo. Al di là dell’episodio aveva mostrato una buona velocità. Peccato (per tutto).
Ducati Desmosedici GP23 voto 9: Qui sicuramente competitiva. È vero Marquez (Marc) ha fatto la differenza, ma anche Marquez (Alex) è stato veloce.
Ducati Desmosedici GP 24 voto 8,5: Anche lei è “umana”, anche lei ha dei difetti: ha sofferto queste condizioni. Sotto certi aspetti, è stato il GP più difficile per la GP24, ma ha chiuso comunque due volte seconda.
KTM RC16 voto 8: Su questa pista torna a essere la seconda Casa più competitiva: speriamo non sia dovuto solo alle condizioni.
Aprilia RS-GP voto 6: Un GP sconcertante: seconda, terza e quattro moto nei 10 nelle pre qualifiche, in grandissima difficoltà nella sprint e in gara, tranne che con Oliveira. Ing. Bernardelle, aiutaci tu…
Yamaha M1 voto 5: Sabato Quartararo ha fatto vedere qualcosa di buono. Qualcosina, eh, non chissà cosa.
Honda RC213V voto 5: Una piccola gioia dal super giro di Zarco in QP. Per il momento, bisogna accontentarsi di questo.