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Sereno e super velocissimo: il suo stato d’animo rispecchia le sue prestazioni in pista. Succede spesso, con lui ancora di più: al giovedì capisci più o meno come potrà andare il suo GP. Ecco, a Silverstone si è presentato carico, motivato, molto tranquillo. E con lui la sua squadra. Il resto è venuto di conseguenza: una qualifica finalmente all’altezza del suo potenziale; una sprint come non l’aveva mia fatta prima; una gara stile 2022. Che bello rivederlo così. Imbattibile.
Fa tutto al meglio, non sbaglia quasi nulla (il giro in QP non è stato perfetto), con la consapevolezza di aver ottenuto il massimo risultato possibile: “Enea non si poteva battere”. I due secondi posti gli permettono di riportarsi davanti a tutti nella generale, la prestazione di Silverstone gli dà ulteriore sicurezza e consapevolezza. Se la può giocare fino alla fine. Meno appariscente del solito, ma estremamente efficace. Prova di maturità.
Una caduta e un terzo posto: aveva il potenziale per fare meglio. In prova sembrava ancora una volta lui il dominatore, invece sia la sprint sia la gara hanno detto che, questa volta, era in difficoltà. Non a caso, lo abbiamo visto sempre in difesa e mai in attacco, se non nel primo giro: ci sta. Con il terzo posto, diventa il pilota Ducati che è salito più volte sul podio: tanta roba.
Sottolinea con giusto orgoglio di essere sempre il miglior pilota con la GP23 al traguardo (quando ci arriva): in questo senso continua a fare la differenza. La caduta nella sprint condiziona la sua domenica: avrebbe potuto battere Bagnaia, ma ha preferito, per una volta, non prendere rischi. Si alimenta di adrenalina e polemiche, non gli importa nulla di cosa pensano di lui i suoi colleghi. Fuori dal coro.
Ci siamo: sembra aver ormai in mano la GP23, finalmente è riuscito a capirla e a digerirla. Deve sistemare meglio la qualifica ed essere più efficace nei primi giri, per il resto è quasi al livello del punto di riferimento con la sua stessa moto. Si conferma ottimo pilota. E sbaglia pochissimo. Caparbio.
Dopo la strepitosa pole position ci si aspettava di più, considerando quanto fatto in passato a Silverstone. Ma nulla può contro la superiorità Ducati: fa però una differenza abissale con i suoi compagni di Marca. E’ tornato il Capitano.
Non entusiasma, non delude. Una via di mezzo di prestazioni che sa un po’ di “toast senza la sottiletta”, sicuramente un po’ insipido. Così così.
In prova e in qualifica si sono visti segnali positivi, poi la caduta, non per colpa sua, alla prima curva della sprint cambia tutto. Fa una gara più che dignitosa, considerando le sue condizioni. Giustificato.
Lotta, da tutto, sbaglia, continua a lottare: l’attitudine è quella del campione. Purtroppo, in questo momento, non può fare di più, ma è tornato l’ottimo debuttante di inizio stagione. Ali tarpate.
L’errore alla prima curva della sprint è stato evidente, al di là di alcune giustificazioni plausibili. Ma anche in prova e in qualifica - fuori dalla Q2 - non era stato efficace come in Germania. Passo indietro.
Fa il collaudatore, più che il pilota: non entra mai in pista due volte di fila con la stessa moto. E’ sempre il primo nella “coppa giapponese”. Chi si accontenta gode (così così).
Da disoccupato - “il mio telefono non suona” - dovrebbe avere il fuoco dentro (vedi Di Giannantonio nel 2023) per provare a conquistare l’ultimo posto rimasto (quello del team Pramac a fianco di Oliveira), invece sembra demotivato. Pernat sostiene che si salverà grazie al passaporto: mah…
Un disastro: perfino io faccio fatica a difenderlo…
Sufficienza per essere il primo pilota Honda al traguardo.
Cade e fa cadere Oliveira: non esattamente il miglior debutto con la RS-GP 24
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: Nel 2023 una sola Ducati nei primi cinque, nel 2024, cinque ai primi cinque posti, tutte le otto moto nei dieci. Siamo alla perfezione quasi assoluta. Complimenti.
Aprilia RS-GP voto 8: llude in qualifica, ma Massimo Rivola, commentando la prestazione di Espargaro, ha spiegato bene la situazione. “Non siamo noi i favoriti”. La verità che il problema di Aprilia è la… Ducati.
KTM RC16 voto 6: Il momento è difficilissimo sotto tutti i punti di vista: economico, prestazionale, organizzativo. Passerà?
Yamaha M1 voto 5: Novità continue - A Silverstone delle nuove appendici sul forcellone e una piastra della forcella inedita, portata in pista da Gardner -, ma i risultati ancora non si vedono.
Honda RC213V voto 5: Qui un po’ più vicino alla Yamaha. Come si dice? Mal comune, mezzo gaudio…
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