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Il settimo posto in qualifica andrebbe in qualche modo “punito”, ma il doppio sorpasso all’esterno al primo giro, la sfida con Marquez, il primato della pista a tre giri dalla fine compensano, alla grande, qualsiasi errore. Una prestazione incredibile che sa di certificazione assoluta, come la Gioconda per Leonardo da Vinci. Geniale.
Meriterebbe il massimo dei voti, ma la caduta nella sprint pesa e, in qualche modo, lo condiziona anche per la gara. Perché la sensazione - anzi, è quasi una certezza - è che lui stia giocano per il titolo, non vuole fare errori, pensa al campionato. Ha ormai definitivamente in mano la Ducati, o quasi. Quel “quasi” deve far paura agli avversari. Pronto.
In qualifica sfrutta le condizioni a lui favorevoli della pista e il volano della motivazione comincia a girare come frullatore. Nella sprint combina qualche guaio - secondo Tardozzi anche con l’amico Bagnaia -, ma in gara il volano aumenta ulteriormente di giri quando è lì con MM93 e con i piloti di vertice. Non siamo ancora ai livelli del 2023, è lui il primo a dire che ci vuole una conferma, ma che bello rivederlo lì davanti. Ed è lui il protagonista del podcast #atuttogas. Dai dai dai.
Nella MotoGP di oggi, basta un piccolissimo errore per finire a terra. Chiedere a Marquez per conferma. Ma da lui, un errore così non te lo aspetti. Rimane, comunque, meritatamente in cima alla classifica, ma ha buttato un’occasione. E ricompaio brutti ricordi. Occasione persa.
Male nella sprint, ma in gara torna a ottimi livelli: 25 giri solidi e promettenti.
Senza la sprint, sarebbe secondo nel mondiale a tre punti dal compagno di squadra (58 contro 61): un dato che spiega bene qual è il suo attuale limite. Sempre al traguardo la domenica, mai peggio di quinto: la costanza c’è, manca un po’ di esplosività. Futuro incerto.
Un “filo” (eufemismo) sopra le righe nella sprint, più regolare in gara, ma anche un po’ più lento. Insomma, fatica a mettere tutto insieme: sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’anno scorso. Serve una scossa.
Non riesce ancora a svoltare, dice di sentirsi bene sulla GP23, ma i risultati dicono che non ci siamo ancora. Le aspettative sono sicuramente differenti. Si vede poco.
Un voto in più di incoraggiamento: è il primo GP che si vede un progresso interessante. Con la soddisfazione di essere la prima Aprilia al traguardo. È la svolta?
Le aspettative erano ben altre, anche considerando come era iniziato il venerdì. Poi, purtroppo, la pioggia ha fatto imbarcare acqua a lui e all’Aprilia: la posizione in qualifica ha compromesso tutto. Delusione.
Nella sprint, corsa in condizioni difficili, ha dimostrato grandissime qualità ed esperienza da veterano, più che da debuttante. In gara è stato fortemente condizionato dalla partenza e dal contatto con Zarco, ma la sua prestazione non è stata così deludente come sembrerebbe dal risultato. Pedromania.
Miglior pilota Honda: come dire, con quella moto non si può fare di più…
Uno come lui, non deve arrivare dietro al collaudatore Bradl. Momento nerissimo.
Mostra velocità e progressi importanti, ma l’entrata su Miller è stata da cartellino quanto meno arancione, come se fosse mancata un po’ di concentrazione. In crescita, ma…
Grazie di esistere!
Ducati DesmosediciGP voto 9,5: Dopo un paio di GP complicati, siamo tornati a livelli pazzeschi: cinque moto ai primi cinque posti, tutti i piloti veloci. Grandi!
KTM RC16 voto 7: Su questa pista, ci si aspettava molto di più, anche se la sensazione è che la mancanza di risultati sia dovuta più ai piloti che alla moto.
Aprilia RS-GP voto 6,5: Non era male, ma sul bagnato e in partenza mostra ancora dei limiti.
Yamaha M1 voto 5: Conquista un podio insperato nella sprint che poi perde per la pressione gomme. Chissà che nei test non si veda qualcosa di importante.
Honda RC213V voto 5: Un punto in più per le novità viste. Ma che malinconia…