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Joan Mir ha rinnovato per altri due anni con HRC. Il primo anno, 2023, non è stato per niente positivo e anche il 2024 non lascia intravedere grossi spiragli.
Dopo il GP dell'Austria il campione del mondo 2020 ha parlato delle sensazioni, pessime, che prova guidando la RC213V in MotoGP.
In un primo momento Mir si era detto ottimista sulla nuova configurazione del motore presentata da Honda all'inizio del weekend del GP d'Austria.
Dopo la gara della domenica (17°, quattro secondi dietro a Nakagami 14° e prima Honda) è emersa tutta la sua frustrazione: "Difficile avere sensazioni peggiori di quelle che ho avuto io. Non riesco a vedere aree positive. Abbiamo molte vibrazioni. Stanno diventando sempre di più e su piste come questa è stata probabilmente la volta peggiore. Non riesco a vedere un'area specifica in cui posso essere competitivo. Questa è la realtà. È stata una sfida rimanere in moto".
Scendendo nel dettaglio: "In frenata sui rettilinei, bloccavo la moto e bloccavo molto l'anteriore. Questo non mi ha permesso di frenare più tardi. Poi, appena prima di aprire l'acceleratore, la moto girava a vuoto, così quando apri l'acceleratore inizi come a galleggiare, come se non riuscissi a controllarla".
Un lungo elenco di cose negative: "Il calo della gomma è maggiore rispetto alle altre e surriscaldi di più le gomme rispetto alle altre, quindi non riesci a controllare la moto. A inizio gara stavo andando con il gruppo ma ho dovuto rallentare perché la pressione delle gomme anteriori era alle stelle e non potevo spingere, questa è la realtà".