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Sempre interessante ascoltare uno dei guru del motociclismo. La prima reazione di Luca è una domanda, che lui butta lì con nonchalance nel solco della scuola modenese, quella del suo maestro Walter Villa.
“Ma il team rimane proprietà di Nadia Padovani? Si sa qualcosa? Era una curiosità… E’ una operazione che comporta tanti rischi, e questo aspetto potrebbe dare senso alla cosa…”
Subito dopo, Cadalora va ad analizzare l’aspetto sportivo.
“Ci sono stati anche altri piloti che hanno fatto colpi di testa. Uno che ha preso una moto del team satellite e che poteva correre con un team ufficiale: è successo a me alla fine del '95 e la situazione è più o meno la stessa. Ero in Yamaha, nel team factory, c’erano problemi con la scelta delle gomme e altre cose, ho fatto quella scelta lì passando con Kanemoto e rinunciando anche a dei soldi...
Quindi puoi capire Marc, dico io...
Capisco benissimo perché so come ragiona un pilota in attività, quando ancora ha la furia agonistica e vuole vincere. Questa spinta potrebbe anche bastare, le scelte di cuore le fai, le fai tu e questo ti permette di avere la forza per affrontare le conseguenze. Qui ha scelto certamente lui, penso proprio di sì, ma per fare una valutazione bisognerebbe conoscere altri dettagli, in base a quello che sappiamo lo capisco e sportivamente lo apprezzo, ti fa capire quanto il risultato sia importante per il pilota.
Ma...
Ma poi se ragioniamo razionalmente, l’unica cosa che puoi dire è che è un po’ una pazzia, come dico anche per quello che feci io. Che poi non è neanche andata male, ho vinto due gare e sono arrivato terzo nel mondiale… Intanto questa cosa crea motivi di grande interesse, di sicuro.
E cosa potrà fare, gli chiedo.
Dipende, dipende da cosa gli danno…
Sulla carta avrà una Ducati 2023 contro le ufficiali 2024, dico io. Ma Luca insiste sibillino.
C’è un comunicato che lo dice? Non lo sappiamo, magari lo sa lui…