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Ieri era stata una giornata difficile con quattro problemi diversi alle due moto. Oggi è stata una normale giornata di test per Marc Marquez. Nel suo box si è visto anche Gigi Dall'Igna, che si è fermato a parlare con gli ingegneri di Gresini.
Così oggi Marquez ha potuto capire meglio la moto e soprattutto il problema principale da risolvere: il time attack. Ecco le sue parole alla fine del secondo giorno di test.
Sulla giornata...
“Abbastanza bene. Sono abbastanza contento di come è andata oggi. Nel pomeriggio, invece di fare il time attack volevo fare un run di dieci giri di fila, per fare una gara sprint e capire la moto, che è ciò di cui ho bisogno adesso. In termini di ritmo non è male e sto andando abbastanza bene”
Sul time attack...
“A livello di time attack, è quello che mi riesce più difficile, qui in Malesia. Faccio fatica a capire come ottenere il tempo. È lì che devo capire un po' di più, piano piano, con gli allenamenti e le gare, per vedere come ottenere il massimo dalla gomma morbida"
Il fratello Alex lo aveva avvisato sulle difficoltà del time attack...
“Mio fratello me l’ha detto oggi e me lo aveva già detto in inverno: la cosa più difficile per lui era capire il time attack. Alla fine della stagione ha iniziato ad essere costante in Q2, ma all’inizio della stagione era fuori. È lì che cercherò di migliorare. Domani mattina proverò due time attack per capire dov'è il limite e come sfruttare al massimo la gomma posteriore, che è quella che mi sta costando di più. Con una gomma usata vado a un livello simile alle altre Ducati”
Sull’adattamento alla moto...
“Tutte le moto sono facili fino a un certo punto, poi quando vuoi andare più veloce allora è più difficile. Quando arrivi in una Casa, non importa quanto hai ottenuto in passato, ci sono piloti che conoscono la moto, che vanno veloci e che sono campioni del mondo e lottano per la vittoria, a quel punto non è solo la moto ma sono anche i piloti. La moto va bene e sul ritmo mi sento a mio agio e meglio. Sono ancora rigido, ma sta andando bene. Il problema è ottenere gli ultimi decimi. Tutte le moto hanno i loro segreti e questa è la cosa più difficile da trovare”
Sulla simulazione della Sprint…
“Puoi sempre andare più veloce, ma puoi anche andare più piano. Nell'ultimo giro ho ottenuto 58.9, il che è buono, perché il mio time attack era 58.1, quindi c'è poca differenza e significa che nel time attack devo fare di più. La gara sprint è andata bene anche se ho commesso un piccolo errore, a metà giro, e sono arrivato a metà 59, ma penso che sia stato un buon esercizio, costante e stabile”
Sugli obiettivi annunciati a inizio anno: non sarò il primo, adesso?
“Ho già detto che le aspettative erano e sono molto alte, ma sono realista e vengo dai tre o quattro anni più difficili della mia carriera. Devo ritrovare fiducia. Ci saranno gare in cui finirai decimo, altre quinto e altre che si spera arrivino dopo, ma ci saranno gare in cui dovrai soffrire. Poco per volta. Non importa quanto cambi la moto e se c'è aria fresca, ho bisogno di tempo e vedrò se riesco a realizzarlo. Ho fatto il cambio per cercare motivazione e continuare a competere, non per altro”
Sui primi approcci con Ducati, ancora...
“Me lo aspettavo. Quello che non mi aspettavo era Valencia. Questo non è normale quando si va su una nuova moto, ma qui sono molto lontano nel time attack e più vicino nel ritmo di gara. Adesso soffro un po’ di più il caldo e un po’ meno il freddo, ma è normale. Non so cosa succederà domani su questo circuito, ma non torneremo prima di ottobre e quante volte è successo che un pilota sia arrivato primo qui e poi non sia nemmeno salito sul podio durante la stagione. È successo tante volte, ma questo non significa che sarà una stagione in cui dovrò acquisire fiducia. Ci saranno circuiti in cui soffrirò molto e altri meno”
Come si vince un mondiale? Non si devono commettere errori?
“Non devi sbagliare, ma devi anche essere veloce, è chiaro che in questo momento non posso pensarci perché non sono sufficientemente veloce per vincere un mondiale”