MotoGP 2024 - Matteo Flamigni: "Vi spiego i problemi di Bezzecchi" - [VIDEO]

Giovanni Zamagni
Conosciamo meglio il capo tecnico di Marco Bezzecchi: come ha iniziato nelle moto, come è arrivato al motomondiale. Poi Flamigni ci spiega quali sono le difficoltà di Bezzecchi in questa stagione così complicata, quali sono le prospettive, cosa bisogno fare per tornare competitivi.
4 luglio 2024

Sachsen - Matteo Flamigni, classe 1970, come ha iniziato con le moto?

“Ho sempre avuto una grandissima passione. Un mio “compaesano”, GianMaria Liverani partecipava al campionato italiano supersport negli anni Novanta, poi europeo, poi mondiale SBK. Mi chiese di dargli una mano con un piccolo sistema di acquisizione dati. Io stavo studiando ingegneria elettronica, mi mancavano un paio di esami: ho iniziato così, quasi per gioco”

 

Poi nel 1996, Flamigni ha lavorato in Ducati SBK con Pierfrancesco Chili; nel 1997 è andato in Yamaha 500 con Luca Cadalora; nel 1998 è passato al team Gresini con Barros e la Honda 4 cilindri, nel 1999 con Loris Capirossi con Honda 250. Poi dal 2000 nel team ufficiale Yamaha, prima con Max Biaggi, poi con Marco Melandri, quindi dal 2004 con Valentino Rossi. Da tre anni è nella squadra VR46 come capo tecnico di Marco Berzzecchi. Con Rossi è stato in Ducati nel 2011 e 2012, Matteo fa un confronto tra quella Ducati e quella di oggi.

“Le persone sono le stesse, è cambiato il metodo. Per un ingegnere è bellissimo lavorare in Ducati, per me è un orgoglio”

 

Poi si parla, naturalmente, di Marco Bezzecchi e del suo 2023 così complicato fino a oggi.

“Aver fatto terzo nel mondiale 2023 ha creato molto aspettativa: già l’anno scorso, Bagnaia e Bastianini avevano ritenuto la GP23 più difficile della GP22 e questo ha complicato un po’ la situazione. Inoltre ci sono queste nuove gomme che hanno più grip nell’angolo e rendono la moto più sottosterzante hanno fatto perdere a Marco il suo punto forte, l’inserimento veloce in curva. Ci stiamo lavorando, abbiamo rilevato dei miglioramenti che forse da fuori non si vedono: guardando i turni, anche in Olanda, il passo gara era da primi cinque, sei posti. Quando i risultati non arrivano, il pilota tende a dare un po’ di più, ma quando non sei a posto è facile andare oltre il limite. Marco si deve tranquillizzare e mettere insieme tutti i pezzi”

 

Con la GP22 andrebbe più forte?

“Non credo”

 

E con le Michelin 2023?

“Forse, queste gomme 2024 tendono a rallentare un po’ Marco”

 

Te lo aspetti competitivo prima della fine dell’anno?

“Io ci credo”.

 

Cosa ti aspetti da questo GP?

“Dobbiamo stare tranquilli, lavorare con consolidare i miglioramenti fatti”.

 

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