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Nel cuore pulsante del circuito di Misano siamo stati ospitati da Michele Pirro nell'officina del Garage 51 dove abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo. Abbiamo parlato delle sue performance al CIV, della sua ambizione al decimo titolo, ma anche della MotoGP: dall'incidente più discusso del weekend, quello di Pecco Bagnaia e Marc Marquez, fino a Pedro Acosta.
Michele è reduce dai test del del CIV, dove ha dimostrato di essere ancora molto veloce nonostante l'avanzare dell'età. Con un sorriso, Pirro confessa che la passione per le corse è ciò che lo spinge a dare sempre il massimo, indipendentemente dalle sfide che possa incontrare.
"L'età non è più il mio punto forte. Diciamo che sono a un buon livello e vado sempre, quindi ormai ho il mio standard... però non è mai facile quindi c'è da stare sempre sul pezzo, dare il massimo, e anche quest'anno cercherò di divertirmi come sempre e farvi divertire e poi vediamo come va. L'anno scorso non è finita benissimo, però sono pronto a ripartire e a divertirmi e soprattutto a portare avanti quello che abbiamo fatto con con tutti i progetti iniziati".
Parlando del suo coinvolgimento con la Ducati, Michele Pirro si mostra orgoglioso dei successi ottenuti, citando la recente vittoria di Bautista e il dominio nella Superbike con piloti come Petrucci, Iannone e Bulega.
Passando alla MotoGP. Michele, sei stato anche te l'artefice di questo cocktail micidiale che è la Desmosedici GP...
Diciamo che non solo la Desmosedici, abbiamo anche la Panigale V4R. Anche nella Superbike stanno facendo tutti molto bene ,da Petrucci, Iannone, Bulega in testa al mondiale Bautista che ha vinto l'ultima gara quindi devo dire che la Ducati negli ultimi anni ha fatto qualcosa di incredibile. Poi il progetto nostro, il progetto Supersport, abbiamo visto che Montella è in testa al mondiale.
Michele, sei a nove titoli del del CIV. Quest'anno Immagino che ambisci al decimo.
Diciamo che c'è la maledizione del decimo. Ma no, non non vivo per quello, vivo per dare il massimo sempre, non sono uno che che si accontenta però la cosa importante è comunque a cercare di dare qualcosa a questo sport e soprattutto di essere un esempio anche per i ragazzi più giovani. Non è facile trovare uno che comunque si mette in gioco... Perché io nel campionato italiano ho tutto da perdere quindi la gente pensa: "Sì è facile, vinci perché hai la moto ufficiale, hai quello, hai quell'altro..." non è così, ho le opportunità pari ad alcuni che hanno comunque dei mezzi importanti. Non è che ho iniziato ieri sono alla mia 24esima stagione e quindi ci tengo, e poi credo che se con Ducati abbiamo fatto tante cose belle in questi 12 anni credo che che anche un po' di merito sia dato dal fatto che mi sono messo a disposizione e comunque la natura mi ha dato un talento, quello che cerco di di applicarmi al massimo.
L'intervista si sposta poi sul recente incidente al GP del Portogallo, dove Pirro ci regala la sua opinione esperta, sull'incidente tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez.
Ecco, ho la fortuna ancora di correre e confrontarmi con loro e vederli in pista. C'è un livello nella MotoGP, altissimo, con tanti piloti che comunque cercano di dare il loro meglio. È chiaro che in quel caso erano gli ultimi giri, Pecco non voleva cedere la posizione e Marquez la voleva guadagnare. Una curva molto particolare perché in contropendenza, andava in salita. È una situazione strana. Quindi non è facile anche da interpretare, direi che è un incidente di gara e solitamente cade sempre quello che è all'esterno e qui è strano che son caduti tutti e due però non non si può dare la colpa a uno o all'altro, sono cose che capitano. È chiaro che quando capita al Campione del Mondo degli ultimi due anni e a Marquez che ha vinto otto Mondiali la risonanza è incredibile. Però devo dire che sono due grandissimi e sicuramente ci faranno divertire perché sarà un mondiale comunque bello e "caliente" come dicono in Spagna. Però la cosa importante è che la Ducati riesca a tenere un un livello alto in tutti i campionati".
Sulla prestazione di Pedro Acosta.
Mi sembrava di di vedere il Marquez i primi tempi con la MotoGP... Non è che vai più piano di lui ma all'inizio ma vedi che fa delle cose che sembra che la moto la guida da 10 anni. Quindi capisci che lì c'è un margine di miglioramento incredibile e questa cosa qua la avevo notata in Acosta già Sepang, dove ho avuto l'occasione di girarci assieme. L'ha dimostrato nelle prime due gare, pensavano che in Qatar era andato forte perché aveva fatto i test, ma a Portimao test non ne sono stati fatti. Acosta credo che sia uno dei dei 22 piloti fortissimi della MotoGP e sicuramente è uno di cui in futuro sentiremo parlare. Speriamo non troppo presto perché guida non una Ducati ma una KTM però per il motociclismo, per lo sport in generale, da appassionato come è bello rivedere Marquez competitivo sicuramente vedere un giovane come Acosta costa fare quello che fa, perché poi sono prodezze, è comunque bello."