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Pecco Bagnaia ha parlato alla terza festa Ducati degli ultimi anni, quella per festeggiare i mondiali vinti insieme agli appassionati. Dopo due vittorie consecutive quest'anno Bagnaia ha osservato i festeggiamenti del rivale-amico Jorge Martin. Il piemontese ha parlato così, nell'incontro con i giornalisti.
Su Verstappen nuovamente campione del mondo...
"Semplicemente ho ripensato al fatto che anch'io sarei potuto essere un quattro volte campione del mondo e quindi mi ha semplicemente riportato un po' alla sconfitta, ma appunto la sto vivendo più come un'opportunità e so perché abbiam perso, so che l'abbiamo perso noi e quindi fa già la differenza"
Tu sei cittadino onorario di Pesaro e hai vinto anche il premio cittadino dell'anno di Torino. Cosa rappresenta per te questo?
"Ma è un motivo d'orgoglio perché alla fine io credo che riuscire a portare una città come Torino, che è sempre stata legata solo al calcio a parte per poche altre sfaccettature, credo che sia motivo d'orgoglio ed è molto bello che sia un premio che è sempre stato destinato a dirigenti o comunque persone del mondo del lavoro affidarlo a un giovane sportivo"
Marc ha detto che sei il riferimento nel box e che quindi lui entra in punta di piedi...
"Io credo che alla fine i numeri uno nel box non ci siano e non ci debbano essere mai. Credo che la la stagione parte sempre al pari, con i piloti sullo stesso piano, dove ognuno ha la stessa voce in capitolo e credo che le cose cambino durante la stagione, ma ogni anno si riparta da zero. Credo che questa sia la stessa cosa, credo che durante la stagione se un pilota è più avanti in campionato e l'altro più indietro si debba lavorare per cercare di aiutare quello che è davanti, però in generale credo che la strategia di Ducati sia sempre stata corretta e giusta verso i propri piloti e penso che Marc, essendo una persona estremamente intelligente capisca subito qual è l'ambiente e quale sia il modo di lavorare che abbiamo, visto che già nei test abbiamo fatto un ottimo lavoro, quindi secondo me continuando così si è già su una buona strada"
Vorresti un cambiamento del regolamento?
"No, non richiedo mai niente. Alla fine è questo e bisogna adattarsi a quello che è, anche perché il sistema di punteggio di oggi mi ha permesso di lottare per il titolo con 8 zeri, quindi è equilibrato, siamo arrivati a 10 punti quindi va bene così"
A proposito di numeri uno, il numero uno di questo sport per un decennio e anche più è stato Valentino Rossi. Se ti confronti con lui che cosa gli ruberesti?
"Domanda impossibile, niente. Valentino Rossi è Valentino Rossi. Credo che la cosa che lo ha sempre contraddistinto è stata la sua consapevolezza quindi credo di essere molto consapevole anch'io del potenziale. Penso sia giusto lasciarlo lì dov'è che alla fine è intoccabile come pochi altri in questo sport e provare solo ad ambire ad essere simile"
Quali sono i tre highlights della stagione?
"Difficile. Secondo me è Jerez dove siamo tornati e siamo riusciti a capire questa moto, siamo riusciti a a tracciare un inizio perché fino a lì eravamo stati in difficoltà, poi credo Assen che è stata una gara fondamentale a livello di spinta, dimostrazione e ha dato tanto. Poi la Malesia in negativo perché è stata quella che ci ha tagliato le gambe"