MotoGP 2024. Pedro Acosta: “Non so dire che cosa è successo in Austria”

MotoGP 2024. Pedro Acosta: “Non so dire che cosa è successo in Austria”
Deluso per il tredicesimo posto e il pesante distacco dal primo, lo spagnolo ammette di aver avuto problemi inattesi, ma cerca di capire e non colpevolizza nessuno. KTM ha ribadito ai piloti che la MotoGP è al centro delle priorità
21 agosto 2024

Pedro Acosta è a Misano in questi giorni per i test privati programmati anche da KTM. Non guiderà la sua MotoGP perché le regole lo vietano, in pista ci sarà soltanto il test team con Dani Pedrosa, ma Pedro è abbastanza sicuro di trovare qualche risposta ai problemi emersi. Lo dichiara al collega Mela Chercoles, su As.

“A Misano sarò in pista e guiderò, nel caso, una Moto2. Ma sarò lì soprattutto per vedere cosa c’è di nuovo e per vedere come stanno andando avanti, come stanno gestendo lo sviluppo, per capire più cose. Vediamo se si andrà avanti".

Il tredicesimo posto al Red Bull Ring, a 33 secondi e 7/10 dal primo nel GP d'Austria, è stato sconfortante. Ma Pedro dice di non sapere esattamente cosa è successo, e che non è colpa di nessuno.

“Eravamo arrivati con entusiasmo e ce ne siamo andati con un dolore al petto. Difficile dire cosa non ha funzionato, ci sono stati molti problemi che non mi aspettavo di avere. Ancora non capisco il motivo per cui si è presentato questo problema, non è colpa di nessuno ma devo capire, è qualcosa che dovrò analizzare con calma e freddezza. 'Non prendere decisioni quando sei arrabbiato, e non promettere nulla quando sei felice', questo il mio motto. A Misano saranno tre giorni interessanti, capiremo perché è successo e come evitarlo”.

In Austria è successo qualcosa di grave e inatteso: Acosta aveva nel box il miglior coach di tutto l'anno, ovvero Dani Pedrosa, aveva a disposizione tutti i dati sulla pista dove cresce la KTM, era giustamente fiducioso. Eppure non sa, o non vuole dire, quali sono stati i problemi. Si è solo preoccupato di non colpevolizzare nessuno, come è giusto fare quando si lavora in squadra. Quando gli viene chiesto in quale percentuale ciò che sta accadendo è colpa di KTM e in quale percentuale è colpa sua, risponde così.

“Non posso dirlo, non ho abbastanza palle per dirti che la moto è messa male. Ci mancano tante piccole cose che dobbiamo mettere insieme. Stiamo soffrendo in generale, perché anche Binder, che è arrivato quinto, ha preso 18 secondi di distacco. Se c'è tanta differenza dalla prima alla quinta posizione è perché ci sono delle cose che mancano. Se fossi andato in Q2 tutto sarebbe stato più semplice, per questo dico che è difficile stabilire una percentuale”.

Che clima c’è in KTM? Noi abbiamo l’impressione che qualcosa si sia inceppato e da tempo cerchiamo di capire le cause della crisi. Stefan Pierer ha detto qualcosa di particolare, nel fine settimana?

”In questi Gran Premi di solito non si parla mai con i capi. Ci sono tanti nervi e tanta tensione. Ma il messaggio che ci hanno trasmesso è che il progetto va avanti e che tutto ciò di cui avremo bisogno sarà a nostra disposizione. In KTM sono più che concentrati sulla MotoGP, è questa la loro priorità ed è molto rassicurante che una fabbrica così grande si concentri così tanto sul progetto”.

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