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Gigi Dall'Igna è indiscutibilmente una delle figure più interessanti del paddock di MotoGP.
È in Ducati dal 2014 e da ormai qualche anno detta la linea dello sviluppo. In un'interessante intervista rilasciata ai colleghi di motorsport.com Dall'Igna ha parlato di come è nato il tanto vituperato abbassatore, dispositivo che dal 2027 sarà bandito.
Qual è stato il più grande progresso tecnologico fatto in MotoGP?
"Sicuramente la parte aerodinamica, che ha fatto chiaramente cambiare direzione completamente allo sviluppo della moto, ma anche diciamo l'abbassatore è stato comunque una un'ottima idea, applicata molto bene"
Come nacque l'idea dell'abbassatore?
"In realtà le cose dopo sono molto più facili di come sono state immaginate. Il concetto è comunque molto semplice: se uno guardava la telemetria di prima dell'abbassatore, si accorgeva che il il tempo in cui la moto era in limite motore era veramente molto molto piccolo. "Limite motore" vuol dire che le prestazioni della moto sono determinate solamente dalla potenza del motore. Era veramente molto basso, perché la moto tutto il tempo tendeva ad impennare per cui Il limite principale della moto era proprio l'impennamento. In circuiti come il Mugello, importanti per il motore, ci si accorgeva che anche cambiando la potenza di 10 cavalli il tempo sul giro cambiava di pochissimo, perché il tempo in cui il motore era determinante per il tempo sul giro era pochissimo".
Ancora...
"Quindi prima abbiamo iniziato a ragionare per cercare di fare un sistema completamente automatico per far sì che la moto regolasse il baricentro per quel centro di gravità a seconda delle varie fasi di guida, poi ci siamo resi conto che era veramente molto complicato trovare un sistema che fosse completamente automatico"
L'intuizione risolutiva è arrivata guardando i piloti di Formula 1...
"Poi guardando cosa deve fare un pilota di Formula 1 per gestire la macchina durante una gara, che deve fare veramente tantissime cose, ho pensato che magari il pilota avrebbe potuto fare determinate cose per cercare di rendere il sistema più più semplice, più fattibile e quindi questa secondo me è stata l'intuizione che poi ha permesso lo sviluppo di questo sistema, cioè fare in maniera che il pilota facesse qualcosa di diverso del solo guidare durante la gara"