MotoGP 2025. GP delle Americhe. Jorge Martin torna nel paddock: "Avevo paura di non poter più scrivere"

MotoGP 2025. GP delle Americhe. Jorge Martin torna nel paddock: "Avevo paura di non poter più scrivere"
A sorpresa, lo spagnolo torna da spettatore nel paddock e spiega ai giornalisti il suo infortunio: "La mia mano era in una condizione che non avevo mai provato prima d'ora"
28 marzo 2025

Una "sorpresa" riuscita. Così Antonio Boselli ha definito la presenza di Jorge Martin nel paddock di Austin ai microfoni Sky, pochi minuti prima dell'arrivo del campione spagnolo. Il responsabile comunicazione della Casa di Noale ha parlato del Qatar come "un'obiettivo" per il rientro del numero 1. 

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A cavallo tra la mattina e il pomeriggio texano, Jorge Martin ha parlato ai giornalisti:

"Ciao a tutti, sono felice di essere qui con voi perché mi siete mancati. Sembra strano, ma mi siete mancati. Penso che non sia il mio momento migliore, ma sto recuperando bene, molto più velocemente di quanto mi avevano detto i medici, quindi è una buona notizia. Mi piacerebbe correre, ma è davvero difficile. Essere qui significa che mi sto avvicinando. Ho voluto passare un po’ di tempo con la squadra, ed è per questo che sono venuto: almeno posso vedere come lavorano, così quando tornerò non sarà tutto nuovo. In un certo senso, mi sento già di essere tornato. Per me è già una competizione, anche se non sono in gara, e questo è il mio obiettivo principale nell'essere qui"

Sull'impatto che il secondo incidente ha avuto su di lui...

"Penso che ogni infortunio sia diverso. A volte possono sembrare simili, ma non lo sono. Il primo incidente è stato strano: ho rotto tre ossa, ma dopo 7-8 giorni ero di nuovo in moto, quindi il recupero è stato abbastanza veloce e non c'è stata una componente mentale. Ma poi ho avuto un altro incidente il lunedì prima di partire per la Thailandia, ed è stato davvero pesante. Mi sono spaventato perché la mia mano era in una condizione che non avevo mai provato prima, davvero pessima. Di solito, dopo un'operazione inizi a muoverla un po’ o almeno a sentire qualcosa, ma io non ci riuscivo. Per due settimane non ho potuto muovere la mano sinistra. Mentalmente è stato difficile: avevo paura di non poter più scrivere o fare altro, perché stavo davvero male. Poi, dopo due settimane, ho iniziato a vedere la luce e so che in futuro non sarà un problema. Ma al momento non mi sento ancora al meglio. Vedremo come sarà quando tornerò a scrivere"

Sulla dinamica del secondo incidente...

"Ho avuto un highside davvero, davvero veloce. Stavo uscendo da una curva al quarto giro, e anche se non era una MotoGP ma una supermoto già molto performante, sono uscito dal tracciato. Fuori dalla curva, la vernice o qualcosa mi ha fatto perdere il controllo e ho avuto un grande incidente. Mi sono rotto di nuovo il piede, quattro ossa, più tre nuove fratture alla mano. Quindi sì, è stato davvero brutto"

Sulle impressioni che ha sull'Aprilia da quello che ha visto da casa...

"Da casa è difficile giudicare, ma ho cercato di rimanere in contatto con il mio team, parlando con Daniele, Fabiano e Massimo. Quando guardo le gare, cerco di capire se la moto sta performando in rettilineo, come si comporta in frenata, in accelerazione… Sto seguendo davvero da vicino l’Aprilia, perché è la mia moto, e sembra che il potenziale sia molto più alto rispetto alla stagione scorsa. Forse in Argentina non siamo stati molto fortunati, ma in Thailandia con Ai Ogura è stata impressionante. Spero di poter fare esperienza e aiutare molto il progetto"

Sulle difficoltà alla mano per via dell'infortunio...

"Posso muoverla, ma non posso ancora caricare peso. Non solo per lo scafoide, ma anche per il radio, che si è rotto in tre pezzi. Non so se sia più difficile per lo scafoide o il radio, ma entrambi sono davvero importanti per mettere peso sulla mano. Credo che sia uno degli infortuni peggiori per un pilota. Mi sento bene e sono felice di come sto recuperando"

Nonostante tu non abbia ancora corso con l'Aprilia, Nieto ha detto che solo Jorge Martin può battere Marc Marquez. Cosa ne pensi?

"Non lo so, spero di essere uno dei ragazzi che potranno batterlo. Al momento, anche se fossi stato in pista, credo che sarebbe stato impossibile. Devo essere realistico: con 5 o 6.000 chilometri in meno, venendo da un infortunio e con una moto completamente nuova – perché ho fatto solo 10 giri a Sepang – devo concentrarmi solo su me stesso, ed è quello che farò"

Sul suo ritorno in sella...

"Non guiderò nessuna moto fino a quando non proverò la mia. Immagina se mi allenassi la prossima settimana e mi rompessi il collo… Aspetterò il Qatar. Non so quali saranno le mie condizioni, magari non sarò al 100%, ma sicuramente ci proverò"

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