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Ad Austin si è fatta vedere una buona Honda. Nella Sprint, la moto migliore della Casa giapponese è stata la numero 10 di Luca Marini, con un ottavo posto.
Sulla giornata di oggi...
"La moto dell'anno scorso su questa pista era proprio un'altra cosa. Semplicemente, in questo momento più di così è difficile, però almeno quello che riesco a fare rispetto alle altre piste è portare a limite la moto e guidarla come mi piace. Abbiamo fatto uno step rispetto alla gara dell'Argentina e sono contento perché già siamo partiti questa mattina, che diciamo era il primo vero turno sull'asciutto, con delle sensazioni che erano buone e questo mi ha permesso di poter guidare bene e di riuscire ad essere veloce, soprattutto in inserimento in curva e a fermare bene la moto, a farla girare bene, che è quello che secondo me un po' mi mancava. Quindi dobbiamo essere contenti perché la direzione è sempre quella giusta. Continuiamo così, adesso siamo concentrati per domani. Come al solito nella Sprint possiamo fare meglio di quello che otteniamo, ma c'è una vibrazione che ci limita parecchio, soprattutto in inserimento e a massimo angolo di piega, che non riusciamo a risolvere. Abbiamo questa difficoltà più o meno dall'anno scorso e quello ci limita. Sul passo sul giro penso che 3-4 decimi li perdiamo solamente per questa cosa. Sarebbe bello riuscire a risolverlo il prima possibile perché faremo un grande passo in avanti tutti e quattro i piloti"
Per domani le prospettive sono come oggi?
"Vediamo un po' come va con la media dietro. Domani mattina la proveremo tutti e cercheremo di capire qual è il nostro potenziale. C'è un po' meno grip, l'abbiamo già provata nell'FP2. Vediamo però se è la gomma giusta. Molto dipende dalla partenza, dalla prima curva, da come esci fuori dal secondo settore, cercare di essere già davanti, perché come abbiamo visto, Quartararo era già lì e poi finisci lì, perché è sempre abbastanza difficile superare, più o meno i passi di tutti sono simili e se hai aria pulita poi puoi usare anche bene l'aerodinamica che per la moto funziona molto meglio. Quello è il target, cercare di fare una gran partenza, essere lì davanti e vedere poi dove si arriva"