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Il GP Argentina torna in calendario dopo un anno di assenza. Per la nona volta si correrà a Termas de Rio Hondo, sulle rive del fiume Dulce nel nordovest del Paese. In precedenza si gareggiava a Buenos Aires: risale al 1961 la prima edizione del GP motociclistico di Argentina. E proprio nel 1961 vide la luce Brembo, che in questo 2025 festeggia 50 anni di presenza nelle competizioni motoristiche mondiali.
Secondo i tecnici Brembo, che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il circuito argentino di 4,806 km rientra nella categoria di quelli mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà 3 nonostante la presenza di 3 frenate della categoria High, controbilanciate da 3 Medium e 2 Light. Ogni giro i piloti utilizzano i freni per poco meno di 29 secondi, pari al 29 per cento della durata della gara.
La curva più dura del Circuito Termas de Rio Hondo per l’impianto frenante è la quinta: è preceduta da un rettilineo di 1.076 metri che permette alle MotoGP di raggiungere i 344 km/h. Per affrontare il tornante indicato come curva 5 i piloti sono obbligati a scendere a 72 km/h facendo ricorso ai freni per 5,8 secondi, durante i quali percorrono 281 metri esercitando un carico sulla leva della pompa freno Brembo di 5,8 kg.
Valentino Rossi ha vinto il suo primo GP Argentina nel 1998 con l’Aprilia in 125 e allora si correva a Buenos Aires. Nel 2000 il mondiale ha lasciato l’Argentina tornandoci solo nel 2014 a Termas de Rio Hondo. E qui il Dottore ha conquistato la gara della MotoGP, nel 2015, dopo la caduta di Marquez: Marc era alle spalle di Rossi al penultimo giro (forse troppo vicino ndr) e ci fu un contatto tra le due moto. Quel giorno Valentino Rossi è diventato l’unico al mondo ad aver trionfato sulle due piste argentine, per festeggiare è salito sul podio con la maglia di Diego Maradona.
Altro episodio clamoroso, nel 1998. Il GP era la gara conclusiva del mondiale, la classe 250 era dominata dall’Aprilia che conquistò 13 dei 14 GP stagionali, monopolizzando il podio del Mondiale con Loris Capirossi, Valentino Rossi e Tetsuya Harada. Tutti ricordano che finì con l’urto tra Capirossi e Harada. Ebbene, quell’anno i tre piloti utilizzarono per primi l’innovativa pinza radiale Brembo, una soluzione estremamente visionaria per l’epoca e che nemmeno i team ufficiali della 500 impiegavano.
Le pinze radiali Brembo si sono notevolmente evolute nei contenuti tecnologici e spesso le evoluzioni e le innovazioni sono invisibili all’esterno. Ad esempio, una caratteristica distintiva della pinza radiale Brembo attualmente in uso in MotoGP è il sistema di amplificazione, che genera una forza che si aggiunge a quella generata dalla pressione idraulica del fluido frenante sui pistoni. Con la stessa forza applicata dal pilota sulla leva, la coppia frenante viene moltiplicata.
Altro elemento di novità della attuale pinza radiale Brembo usato in MotoGP rispetto alla prima versione del 1988 è il suo sistema anti-drag, che, tramite un dispositivo a molla, riduce il fenomeno della coppia residua, impedendo alle pastiglie dei freni di entrare in contatto con il disco quando non c'è pressione nel sistema.