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Fa quello che vuole, con una superiorità perfino imbarazzante (per gli avversari): controlla, amministra, ha la situazione totalmente sotto controllo. Poi, quando decide che è ora di vincere, fa 1’52”5 al 19esimo giri come se fosse la cosa più semplice del mondo. Imbattibile? Per il momento sì. Devastante.
L’errore in qualifica ci può stare, ma è comunque grave. La sprint è stata decisamente sotto alle sue possibilità e anche in gara, al di là del risultato, non è stato ancora quello del 2024. Non dimentichiamo che, al di là della posizione di partenza, al quinto giro era davanti a Marc Marquez, ma in un solo passaggio, il settimo, è stato superato sia dal compagno di squadra sia da Vinales. Per battere Marc, bisogna cambiare passo. Ma ce la può fare.
Ha fatto qualche errore tattico, probabilmente per troppa generosità, ma che bello rivederlo al comando di un GP. Mi è piaciuta la reazione nel finale, quando sembrava in difficoltà: il podio è stato un “regalo” regolamentare, ma è comunque meritato. E in gara non ha mai fatto peggio di quarto. Solido.
Non so quanto possa influire la pressione delle gomme - ce lo spiegherà il nostro ingegnere in DopoGP -, ma lui ha dimostrato di poter guidare anche la KTM, dopo aver vinto almeno un GP con Suzuki, Yamaha e Aprilia. Che bello vederlo guidare così, che rabbia che non riesca a essere costante. Genio e sregolatezza.
E’ costantemente il più veloce tra i piloti Honda, è spesso il migliore tra i piloti non Ducati. Come il vino, migliora con il passare del tempo. Applausi.
Dopo un inizio complicato, sta dimostrando tutto il suo talento: ha grandissime qualità. La sensazione - tutta da confermare - è che sarà sempre più protagonista e sempre più vicino ai primi. In crescita costante.
Lo sbaglio che ha compromesso la sua gara e quella di Di Giannantonio è sicuramente da matita rossa. Sia chiaro: può succedere. Ma avrebbe fatto lo stesso se davanti ci fosse stato il fratello Marc?
In qualifica e nella sprint è stato mostruoso - in senso positivo, ovviamente -, in gara ha potuto solo limitare i danni. E’ fortissimo.
Continua a ribadire il suo legame per la KTM, ma l’impressione è che sia completamente demotivato. Corre con la valigia in mano…
Una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative - perlomeno le mie -, forse il peggior GP della stagione. Involuzione.
La differenza con Zarco è tanta.
In gara fa come al solito un pochino meglio, ma siamo lontani.
Un inciampo ci può sempre stare nel percorso di adattamento alla MotoGP. Nella sprint, però, non ha fatto male.
Purtroppo si è trovato al posto giusto - terzo dietro a Morbidelli e M.Marquez - nel momento sbagliato, centrato da A.Marquez. E’ forte, veloce, consistente, ma, per il momento, un po’ sfortunato.
Superiore a tutti con entrambe le versioni in pista: si può vincere sia con la GP24 sia con la GP25.
Zarco fa una bella differenza, ma la Honda è cresciuta.
Non riesco a valutare: quanto ha fatto la differenza Vinales? Secondo me moltissimo. Quanto ha fatto la differenza la pressione delle gomme? Qui allargo le braccia e chiedo aiuto…
Quartararo ci mette una pezza, ma averlo in squadra naturalmente è un merito e non un colpa. Tempi alla mano, i miglioramenti ci sono, ma non bastano.
Fino all’anno scorso, si diceva che il limite fossero i piloti. Adesso i piloti sono cambiati, ma non i risultati. Ha mille scusanti, ma…