MotoGP 2025. Le pagelle del GP di Argentina: i Marquez di un altro livello, Morbidelli torna Morbidelli, Bagnaia che fatica

MotoGP 2025. Le pagelle del GP di Argentina: i Marquez di un altro livello, Morbidelli torna Morbidelli, Bagnaia che fatica
I voti di Zam ai piloti e alle moto
17 marzo 2025

Marc Marquez: 10 e lode

Fa quello che vuole, anche se qui ha un pochino - pochino, eh - meno margine rispetto allo strapotere thailandese. La sensazione è che “giochi” con il fratello, che faccia di tutto per valorizzarlo. Poi, però, c’è un limite a tutto, anche agli affetti familiari: quando decide che può bastare così e va in testa, ci mette due giri per rifilare un secondo ad Alex. Imbattibile?

Alex Marquez: 9,5

Ancora una volta è l’unico che prova a dare fastidio al fenomeno, riuscendo addirittura a stargli davanti. E chi se ne frega se ci riesce - forse - solo perché lo vuole il fratello: la verità è che, pure lui, sta facendo la differenza rispetto a tutti gli altri. Vincerà un GP?

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Franco Morbidelli: 8

Nella sprint limita i danni: non avrebbe dovuto nemmeno correre per come stava fisicamente. In gara, però, è tonico e fa vedere di meritare quella moto lì, altro che “raccomandata” come sostengono alcuni detrattori: fa un paio di sorpassi da applausi, spinge, gestisce la gomma morbida posteriore, fa vedere tutte le sue qualità. Il podio è più che meritato. Tornerà sul gradino più alto?

Pecco Bagnaia: 5

D’accordo, non è la sua pista, ma non lo si può vedere così in difficoltà: ci aveva abituato a ben altri risultati, a tutta un’altra guida. Adesso sembra impacciato in frenata, dove in passato faceva una differenza mostruosa, sempre sulle “uova”, sempre sulla difensiva e mai all’attacco. Tornerà il Bagnaia del 2024?

Fabio Di Giannantonio: 8

Il voto tiene conto di tutto quello che gli è successo in inverno, anzi dall’autunno della scorsa stagione. Trasmette la piacevole sensazione di essere tornato velocissimo: perde il podio al via e nella sfida infinita con Binder, ma è in netta crescita. Ordine di scuderia (una volta si diceva così…): vietato parlare della spalla.

Johann Zarco: 9

Porta la Honda in prima fila, sfiora il podio nella sprint, è il primo pilota non Ducati al traguardo. Cosa vuoi chiedergli di più? Una cosa, per la verità c’è: deve migliorare in partenza. Ma è davvero in ottima forma. Riuscirà a portare la Honda nei primi tre anche al traguardo?

Brad Binder: 7

E’ l’incubo di tutti gli altri piloti della MotoGP: passarlo è difficilissimo, perché frena tardissimo, poi si pianta in piega, non fa mai una curva uguale all’altra. Però non è un problema sua, ma di chi gli sta dietro: torna grintoso, come non lo si vedeva da un po’. L’insuperabile.

Ai Ogura: 6,5

Viene squalificato per una questione tecnica: lui, ovviamente, non c’entra nulla. Fatica decisamente di più rispetto alla Thailandia, dove aveva fatto i test, ma piano piano prende le misure anche all’Argentina. Non a caso è un campione del mondo. Gran debuttante.

Pedro Acosta: 6

In qualifica fa sempre una grande differenza, in gara decisamente meno: da lui ci si aspetta che sia sempre il primo pilota KTM al traguardo. Sta perdendo motivazione?

Joan Mir: 6

Meglio in qualifica che in gara, ma è sicuramente più efficace rispetto al 2024. Prende però 8 secondi da Zarco. Piccoli passi.

Luca Marini: 5,5

Arriva in scia al compagno di squadra, si vede poco.

Alex Rins: 6

Questa volta è lui il primo pilota Yamaha al traguardo, ma solo perché Quartararo viene buttato fuori alla prima curva. E’ dura.

Maverick Viñales: 5

Un piccolo passo in avanti rispetto alla Thailandia, ma siamo ancora lontanissimi.

Fabio Quartararo: 5

Al di là del contatto con Bezzecchi, sembra fare meno la differenza.

Enea Bastianini: 5

La gara in Thailandia ci aveva illuso che avesse trovato la strada per essere relativamente veloce anche con la KTM, l’Argentina, però, ha raccontato tutta un’altra storia. Aiuto.

Marco Bezzecchi: 4

Errore evidente e piuttosto grave quello al via: aveva il passo per giocarsi il podio. Occasione persa.

Ducati DesmosediciGP: 9,5

Imbattibile in ogni versione: stavolta saranno tutti d’accordo che la differenza tra GP25 e GP24 è minima. Per il momento.

Honda RC213V: 8

Una moto in prima fila, due in Q2, tre nei dieci al traguardo. Tanta roba, considerando da dove si partiva.

Aprilia RS-GP: 8

Raccoglie pochissimo, ma la competitività sembra evidente.

KTM RC16: 5

Acosta ci mette una pezza nel giro secco, Binder in gara. Ma siamo lontani.

Yamaha M1: 4

Un altro passo indietro dopo che in inverno era sembrata in crescita. Preoccupante.