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Pit Beirer, direttore del Motorsport KTM, ha parlato di come le prossime due stagioni della MotoGP potranno essere cruciali per KTM. Come sappiamo bene la Casa austriaca sta passando un periodo di crisi economica.
Il 25 febbraio c'è stato un segnale positivo, il sì alla ristrutturazione della maggioranza dei creditori, che ha appunto approvato il piano di ristrutturazione, che verrà attuato nei prossimi mesi.
Sul difficilissimo inverno: "Eravamo in crisi, era importante chiarire se le gare fossero davvero necessarie - ha spiegato Beirer in un'intervista con ServusTV - Dopo aver risposto chiaramente a questa domanda, siamo tornati alle nostre attività quotidiane. Questo significa che il reparto corse dovrebbe vincere le gare. Poi abbiamo ottenuto una vittoria importante per tutti noi alla Dakar e abbiamo anche iniziato il campionato Supercross in America con due vittorie. È stato l'inizio di stagione più positivo che abbiamo mai avuto".
Sulla MotoGP...
"Gli obiettivi in MotoGP non sono cambiati: vogliamo salire sul podio. Abbiamo ottenuto fino a ora sette vittorie in questa categoria, abbiamo avuto il quarto posto come miglior pilota nel Campionato del mondo e per due volte consecutive siamo arrivati secondi come miglior costruttore. Quindi abbiamo già raggiunto alcuni obiettivi. Ma naturalmente il prossimo obiettivo deve essere quello di avere un pilota sul podio del campionato mondiale di fine anno. Questo è il nostro prossimo grande obiettivo e ci stiamo lavorando duramente"
Sui quattro piloti KTM Acosta, Binder, Bastianini e Vinales...
"Pedro e Brad sono la nostra squadra dei sogni. Maverick ed Enea sono nuovi a bordo. Abbiamo sicuramente un pacchetto di piloti che non avevamo mai avuto prima e che ci migliorerà. I prossimi due anni saranno rivoluzionari per noi in MotoGP"
Ancora su Acosta...
"Abbiamo il diamante grezzo più giovane che sta emergendo sulla scena e che tutto il paddock desidererebbe avere. Ci ha scelto più volte per due rinnovi contrattuali. Abbiamo sicuramente una grande opportunità con lui perché lui fa semplicemente le cose in un modo speciale e meglio degli altri: lo possiamo vedere dai dati. Attraverso di lui dovremmo davvero dimostrare se abbiamo le carte in regola per diventare campioni del mondo in MotoGP oppure no. Per questo motivo, i prossimi due anni saranno sicuramente epocali. Dobbiamo riuscire ad affermarci definitivamente e lottare regolarmente per il podio. Se non lo facciamo, non avremo la possibilità di trattenere i migliori piloti. Abbiamo esattamente i quattro piloti di cui abbiamo bisogno per puntare al titolo"
Conclusione...
"Se non creiamo una moto competitiva, non potremo tenere Pedro Acosta tra due anni. La nostra missione è costruire una moto in grado di vincere e poi non c'è motivo per cui lui debba andarsene. La sua attenzione è rivolta alla moto. Tutte le domande che ci ha fatto durante l'inverno non riguardavano questioni finanziarie, ma la tecnologia e se potevamo sviluppare ulteriormente la moto. Durante il weekend di gara, è anche l'ultimo pilota a lasciare la pit lane, perché resta seduto con il suo tecnico a studiare i dati. Dà tutto, è un atleta estremo, come si è sentito dire dai più grandi, come Michael Schumacher"