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Pecco Bagnaia è consapevole che il lavoro fatto durante questi tre giorni è stato tanto. Eppure in Ducati non sono ancora arrivati a conclusioni. Complice anche la pista della Malesia, gommata come non mai e quindi poco affidabile per certe valutazioni.
Valutazioni che sono rimandate alla prossima settimana, quando i test si sposteranno su una pista senza grip, quella della Thailandia. Ecco cosa ha detto Bagnaia ai giornalisti.
Le conclusioni alla fine dei test...
"Tre giorni intensissimi, dove abbiamo lavorato veramente tanto e oggi è stata una giornata ancora più tosta, perché certe cose erano da decidere, da portare avanti per scegliere una base con cui partire in Thailandia. Abbiamo fatto il possibile, ci siamo divisi molto lavoro anche oggi"
Sia Bagnaia che Marquez hanno fatto una simulazione di gara...
"Tra l'altro la simulazione che abbiamo fatto, l'abbiamo dovuta fare con due configurazioni diverse, per poter dare più dati possibili. E secondo me è stata una grande idea, perché abbiamo visto chiaramente due comportamenti diversi con due pacchetti diversi. Quindi soddisfatti per questo, soddisfatti per il lavoro"
Le scelte non sono state però compiute...
"Non abbiamo finito perché alla fine quasi tutto quello che abbiamo provato qua lo riproveremo anche in Thailandia, dove avremo una condizione di pista più lenta, sicuramente non gommata, verranno fuori più problemi, però per il resto possiamo essere soddisfatti per il lavoro che abbiamo fatto"
Puoi spiegare le due configurazioni?
"No, no, direi di no. Comunque ci siamo concentrati su cose diverse. Io ho provato molto il telaio nuovo e lui si è concentrato su altre cose, devo dire che a me è piaciuto il telaio nuovo, anche quello ha pro e contro. È un'evoluzione del telaio di Misano, che in una pista come questa lavora molto bene sotto certi punti di vista, ma in altri è un po' peggio. Però per il resto siamo molto allineati, quindi continueremo in questa direzione qui, anche in Thailandia"
Il motore?
"Abbiamo fatto un'altro step oggi con dalla parte erogazione, ma non siamo riusciti a chiudere il gap in frenata, quindi ancora a maggior ragione ci lavoreremo in Thailandia. C'è da dire una cosa: la pista qua è gommata come non è mai stata gommata e quindi ci può stare anche che la moto tenda ad affrontare la fase di ingresso un po' in maniera diversa, perché tende a spingere un po' di più, quindi bisogna aspettare di arrivare là e iniziare dal primo giorno con la pista uguale per tutti e vedere dove possiamo arrivare"
C'è tempo per decidere il motore, lo farete in Thailandia, non era necessario farlo qua?
"Abbiamo tempo. È vero che dalla Thailandia alla gara ci passa una settimana e mezzo, quindi due settimane, quindi è abbastanza poco, però abbiamo tempo"
C'è la possibilità di rimanere sul motore 2024?
"Il discorso è: quello che sceglieremo sarà lo stesso per due anni. Il motore 24 sicuramente è una base fantastica, è un motore che lavora in maniera fantastica. Il 25 è nuovo, è nato ieri, quindi puoi avere sicuramente più margine di miglioramento. Bisogna vedere quanto saremo disposti a rischiare, perché comunque se poi dovesse venir fuori che questo margine che sembra esserci non c'è, potrebbe essere un limite. Secondo me in Thailandia che avremo una pista con una condizione diversa sarà più evidente, quindi aspetteremo lì"
Pecco in questi casi gli ingegneri spingono verso una direzione oppure rimangono neutri?
"In tutti questi anni in cui sono stato in Ducati sicuramente ci sono state diverse situazioni ben più complicate di queste, come nel 2022, ma sono sempre stati per la prestazione, quindi non non c'è mai stato il limite di dire 'eh, ma abbiamo investito, quindi bisogna andare così'. Diciamo che non so se è sempre stato così, ma negli anni ho notato che si è sempre andati un po' di più verso il fine del pilota rispetto a ciò che dicono i numeri"
La differenza di passo fra la tua simulazione e quella di Marc a cosa è dovuta, solo alle configurazioni diverse? (Marquez è stato più veloce di qualche decimo di media, ndr)
"No, allora io ho avuto una vibrazione che è iniziata più o meno al secondo giro ed è andata a incrementarsi durante la la simulazione, quindi è stato un po' un limite, verso fine simulazione diciamo che era molto presente questa vibrazione, ed è un qualcosa che non è simile a quella che veniva fuori lo scorso anno, ma è una cosa che pensiamo di sapere da cosa sia dovuta. Il punto è che secondo me tutti e due abbiamo fatto una simulazione che rispetto a quella dei test dello scorso anno è stata nettamente più veloce e questo è già un buon punto di partenza. Comunque c'è da lavorare perché la mia configurazione ha portato ad avere una vibrazione, quindi bisognerà capire e analizzare come mai è successo"
Una battuta: il più grosso problema della Ducati è la GP24?
"Eh, è un po' come il discorso tra il 2021 e il 2022. Alla fine sono la 21 è stata una moto incredibile, come ho sempre detto, la 22 era nata bene, ma anche quella aveva dei limiti rispetto alla 21. La 24 è stata una moto che ha dato tantissimo a Ducati, lo scorso anno, penso che abbia vinto 15 gare, quindi è tosta abbandonare qualcosa di così performante. Però secondo me il potenziale c'è anche nel nuovo motore quindi bisogna aspettare una condizione di pista con un livello di grip molto più basso, per vedere come lo affronta"