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In tanti hanno avuto lo stesso pensiero: Ducati deve far firmare subito il contratto ad Andrea Dovizioso. Perché, alla fine, è (quasi) sempre lui il miglior pilota Ducati al traguardo. E non dimentichiamo che Jerez non è certo una delle piste preferite di Andrea e che solo 15 giorni fa è stato operato alla clavicola sinistra, infortunato in una gara di cross. Insomma, il Dovi è ultra motivato, oltre che molto forte.
“Aldi à del tempo nelle qualifiche, sapevo di poter essere competitivo e veloce, ma in gara lo sono stato meno delle mie aspettative. Le difficoltà sono state tante, se ho portato a casa questo podio è solo perché sono stato calmo e per il lavoro fatto dalla mia squadra. Ho dovuto usare un sacco di energia, senza avere tanta velocità”.
Insomma, è un terzo posto che vale.
Moltissimo: ero più lento dei migliori, ma non ho mai mollato, ho giocato al meglio tutte le mie carte.
La nuova Michelin continua a essere un problema?
Non la sfruttiamo ancora come dovremmo, ma molto dipende da pista a pista: in Qatar non eravamo così in difficoltà.
Cosa significa tornare a correre su questa pista settimana prossima?
Sarà strano, ma nel nostro caso può essere positivo, abbiamo la possibilità di sistemare alcuni dettagli.
Questo GP ha portato la prima vittoria di Quartararo e l’infortunio di Marquez: due episodi che possono cambiare il campionato?
Fabio ha dimostrato il suo valore, in una gara particolare e con condizioni estreme. Per quanto riguarda Marquez, gli infortuni sono la parte brutta del nostro mestiere, ma sono sicuro che tornerà presto.
Secondo te ha esagerato?
Quando sei veloce quanto lui, ci provi e basta: lui era già sul podio. Mi ha passato a una velocità pazzesca, ma anche le due Yamaha erano più rapide di noi: dobbiamo lavorare.
Ma il campionato potrebbe cambiare?
Sì se si è fatto male e se dovesse saltare delle gare.