MotoGP, Aki Ajo: "Acosta? Non ero convinto..."

MotoGP, Aki Ajo: "Acosta? Non ero convinto..."
Il team manager KTM si è trovato in casa il campione 2021 quasi per caso. "Mio figlio Niklas me ne parlava dal 2020"
7 dicembre 2021

Non è certo la prima volta che un team fa il colpaccio trovandosi in casa un pilota che fa risultati ben al di sopra delle aspettative. Pensate a Petronas con Quartararo, a Ducati con Stoner, ma anche al team Honda Pileri con Loris Capirossi nell'ormai lontano 1990. Certo è, però, che Pedro Acosta è stato il pilota dell'anno. Vincente praticamente subito, capace di gare incredibili - diciamolo, impossibili - come quella del Qatar, ha conquistato al debutto un titolo con cui per un pelo non ha strappato il record di più giovane campione del mondo al già citato Capirossi.

Ancora più curioso è il fatto che Acosta, fino a pochi mesi prima dell'inizio del Mondiale, non avrebbe nemmeno dovuto fare parte del team KTM Moto3 di Aki Ajo. È stato proprio il team manager a spiegare a Speedweek come sono andate le cose.

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"I primi contatti con Acosta sono avvenuti nel 2020" spiega Aki Ajo. "Era stato mio figlio Niklas (anche lui pilota in Moto3, dal 2010 al 2015) a parlarmene, voleva che lo prendessimo nel team per il 2021, ma io non ero affatto convinto. Poi, fra ottobre e novembre abbiamo deciso di promuovere Raúl Fernández alla Moto2, e a quel punto mi serviva un pilota veloce per sostituirlo nella classe inferiore."

"È stato allora che mi sono ricordato della raccomandazione di Niklas, che però nel frattempo stava prendendo accordi con il team Prüstel. Per qualche motivo però l'accordo è saltato - è stata una vera fortuna, con il senno di poi - e lo abbiamo ingaggiato. Sarebbe bastato poco perché l'accordo sfumasse: eravamo già in ottobre e non c'era praticamente nessuno libero."

Ajo commenta anche con soddisfazione i test a Jerez di qualche settimana fa.

"Non ha fatto errori ed è migliorato gradualmente. I tempi non sono importanti in questi primi test con la nuova categoria, ma Pedro ha girato comunque a pochi decimi dai primi. Si è preparato allenandosi con le 600 stradali; chiaro che le sensazioni e lo stile siano molto diversi da quelli della Moto3, e c'è ancora molto lavoro da fare, soprattutto sui dettagli, per arrivare al vertice della categoria, ma siamo più che soddisfatti di questa prima sessione."

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