MotoGP. Alberto Giribuola: “Vi racconto cosa accade in un box”

Il capo tecnico di Andrea Dovizioso spiega agli appassionati di moto.it come si lavora da giovedì a domenica per preparare il GP. Il confronto con il pilota è continuo, vanno gestite gomme, elettronica, messa a punto. E tanti altri aspetti
2 aprile 2020

Oggi, tramite Skype, andiamo a casa di Alberto Giribuola, ingegnere di pista e capo tecnico di Andrea Dovizioso. Giribuola fa il punto della situazione in Ducati dopo i test in Qatar (“Peccato non aver corso, saremmo stati competitivi. Dopo le difficoltà in Malesia, siamo riusciti a capire meglio la Michelin 2020 posteriore, Andrea era soddisfatto: eravamo pronti”), ma, soprattutto, spiega agli appassionati di moto.it cosa si fa dentro al box per preparare la gara. Tantissimi gli spunti interessanti e, probabilmente, poco conosciuti. Qui trovate un concentrato di quanto spiegato chiaramente e con dovizia di dettagli nell’intervista video.

GIOVEDI’: “SCELTA GOMME E STRATEGIA GENERALE”
“Noi riceviamo da Michelin l’elenco delle gomme qualche giorno prima, e il tecnico Michelin del nostro box ci spiega la tipologia degli pneumatici, le caratteristiche, le mescole, come si comportano con le differenti temperature. Io spiego a Dovizioso come sono le moto a livello di set up, in base ai dati del passato, le differenze: è una spiegazione generale. Dobbiamo capire come programmare il fine settimana, sapere quali gomme utilizzare, quali pensiamo possano essere le migliori per la gara. Bisogna decidere la strategia per tutto il fine settimana, e comunicare con anticipo quali gomme montate sui cerchi. L’ingegnere elettronico spiega ad Andrea qual è la taratura migliore per partire, quali mappe utilizzare ”.

VENERDI’: “SI ANALIZZANO LE MODIFICHE E GLI ALTRI PILOTI DUCATI”
“Dopo le FP1 abbiamo già un’idea dei problemi: si cerca di risolverli con il set up e con l’elettronica. Noi con Andrea prepariamo il turno in modo molto scrupoloso: cerchiamo di stabilire una base, la riproviamo nelle FP2, per capire se è cambiato qualcosa con la variazione delle temperature e, a quel punto, si prova la seconda moto. Questo solo se c’è una differenza grande da provare, altrimenti si continua con la stessa moto. Finite le FP2 bisogna decidere le gomme per il giorno dopo: bisogna avere le idee chiare su quale mescola utilizzare, in base anche al “feeling” del pilota. Riguardiamo quello che è successo durante il giorno, le modifiche fatte, si fa il confronto con gli altri piloti Ducati. Gli spiego cosa abbiamo bisogno per le FP3”.
 

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SABATO: “STRATEGIA PER FP3 E QUALIFICA”
“Le FP3 sono veramente importanti: bisogna essere sicuri delle modifiche fatte. E’ vero che si può tornare indietro, ma si perde tempo. Dopo le FP3 è tutto concitato, bisogna capire quale modifiche fare per le FP4, dove si porta avanti la gomma per la gara; se fai una modifica veramente grande, non hai tempo per utilizzarla in qualifica se si dovesse rivelare negativa. Bisogna stare attenti. Poi si fa la strategia per le qualifiche, strategia che viene modificata solo se si trova traffico. Finite le qualifiche c’è un calo di stress, ci si rilassa un attimo, poi io e Andrea facciamo il punto della situazione, preceduto da un meeting tecnico con tutti i capi tecnici Ducati”.

DOMENICA: “CONFRONTO TRA ME E ANDREA SULLA GRIGLIA”
“In base a quello che abbiamo capito il sabato, il warm up viene usato in maniera differente, ma di solito si fa in un’unica uscita, il pilota deve girare il più possibile. Poi si passa alla scelta della gomma, che quasi sempre viene fatta all’ultimo, e si prepara la moto per la gara, si fanno i conti su quanta benzina mettere nel serbatoio: la benzina, per regolamento, può essere 15 °C in meno rispetto alla temperatura dell’aria. Si prepara la seconda moto, che può essere differente dalla prima in base alle condizioni meteo. Si va in griglia. Mentre Dovi si allinea cerco di vedere quali gomme stanno usando gli altri piloti. L’elettronico ricorda ad Andrea quali mappe sono state scelte, e io mi prendo gli ultimi trenta/sessanta secondi per ricordare al pilota i due, tre punti che io ritengo fondamentali. Lui si focalizza su quelli, soprattutto nei primi giri. Serve molta fiducia tra pilota e capo tecnico, serve essere schietti e aperti: abbiamo l’obiettivo comune di andare più forte possibile. Dopo la gara è importante sentire il commento a caldo del pilota, che ci spiega tutto quello che è successo durante la gara. E’ fondamentale per capire come comportarsi nei GP successivi”.

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