MotoGP. Andrea Dovizioso: “Johann Zarco il più completo in Qatar”

MotoGP. Andrea Dovizioso: “Johann Zarco il più completo in Qatar”
L’ex pilota Ducati ha seguito i primi due GP davanti alla televisione. Quartararo, la Ducati, Martin, la Honda, il team Petronas, le gomme: queste le sue interessanti osservazioni. Mentre si prepara al test Aprilia della prossima settimana
8 aprile 2021

Andrea Dovizioso nel podcast della Gazzetta, con Ianieri e Filicic, analizza i temi della doppia gara in Qatar e anticipa (poco) ciò che si aspetta dall’ormai imminente test della Aprilia RS-GP. Queste le sue dichiarazioni, alla lettera. Andrea ha precisato che troppe testate hanno la brutta abitudine di travisare le sue parole soprattutto nei titoli.

Qatar? Per me è andata sempre bene, mi ha portato bene non solo negli ultimi due anni, una pista che ho sempre potuto interpretare molto bene. Però l’anno scorso non ci abbiamo corso, con queste gomme. E’ stato particolare vedere il GP davanti alla tivù. Sono state gare belle.

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La misteriosa Honda

Honda? Quasi impossibile capire i dettagli e perché fanno fatica. Ma in Qatar hanno faticato anche in passato, è una pista particolare per loro. Ma non è la Honda che ha fatto un passo indietro, sono gli altri che sono andati avanti. Ciò che sembra di vedere da fuori è una moto molto estrema, ma se ha vinto con un fenomeno significa comunque che le possibilità ci sono. Però certo ci sono tante cadute: qualcosa non funziona in condizioni limite.

L'impresa di Quartararo

Quartararo? Da fuori non si possono vedere tante cose, dettagli così piccoli che solo loro…. Fabio è stato molto bravo, ha vinto una gara inaspettata e combattere con le Ducati è molto difficile: è quasi impossibile superarli anche se hai più velocità a centro curva. Complicatissimo, e i due piloti Yamaha sono stati molto bravi. In gara 2 molti piloti potevamo vincere, dopo test e due gare erano tutti vicini, è normale. Occorreva fare tutto bene.

Ducati, molto bene ma...

Ducati? Le ufficiali dietro alle satellite? Le moto sono uguali, tutte ufficiali le Pramac e le interne. Poi la gestione del pilota e della squadra fa qualche differenza. Però queste due gare sono da prendere con le pinze: pista particolare, molti test, gruppo compatto e allora dipende tanto dalla qualifica e da dove parti. Le gomme di oggi non consentono tante manovre: le Yamaha e le Suzuki, se fossero partiti davanti, avrebbero vinto scappando.

Chi ben comincia...

Zarco in testa? Può puntare al mondiale, in queste due gare è stato il più completo. Non aveva la velocità per vincere e ha fatto due secondi, altri potevamo vincere e sono finiti dietro. Mentalmente ha gestito bene le due gare. L’approccio è ottimo, poi vedremo.

Aprilia? Sono stati molto competitivi e Aleix è andato particolarmente forte, ha la moto in mano ed è convinto. Quando parti in un progetto che non funziona, ogni passo avanti è un trionfo. Hanno fatto due gare veloci, ma siamo in Qatar, pista particolare.

Voglia di provarla? Non posso sapere, l’ergonomia all’inizio comanda e io sono un bassotto, le mie leve sono corte…. Però in tre giorni il tempo c’è, se il meteo sarà buono. E sono curioso, mi interessa provare un’altra MotoGP dopo tanti anni in Ducati…

Rins, il potenziale c'è

Rins? Può arrivare al mondiale, anche se gli mancano dei piccoli dettagli: in gara 1 non è riuscito a crearsi le condizioni giuste per sorpassare le Ducati (e Mir sì), avrebbe potuto vincere. Non so se ha avuto problemi, il potenziale ce l’ha, deve curare i sorpassi.

Il "caso" Morbidelli

Petronas? Da fuori cerchi di capire ma non riesci, sbagliato parlare di team B, quello che ha fatto l’anno scorso lo dimostra. La situazione di Vale può saperla solo lui, ma il caso Morbidelli è veramente strano: da essere molto veloce nelle prove di gara 1 a perdersi, è molto strano. Ma da quando sono arrivate queste gomme succedono cose strane, che non spiegavo l’anno scorso quando ero dentro, figurarsi adesso. Sono perplesso, non è bello vivere queste situazioni, non poter dare spiegazioni. Tutto è al limite, ma precario. E a me non pare uno spettacolo così bello. Elettronica? Troppa. E’ una delle ragioni per cui, se arrivi da essere uno dei migliori della Moto 2, è diventato abbastanza semplice emergere. In passato c’erano molte differenze. Sento dire che le gomme Dunlop di Moto2 aiutano il passaggio in MotoGP: hanno pochissimo grip e i piloti imparano ad essere molto sensibili.

Problemi tecnici in KTM

KTM? Ci sarà una motivazione tecnica pe la prestazione in Qatar: i quattro piloti facevano fatica tutti, quindi un problema tecnico c’era. Oliveira però era competitivo in gara 2: mi sembra il pilota KTM più adeguato, può diventare leader. Hanno fatto tanta fatica, ma da fuori non saprei dire… Danilo lo potrebbe dire.

Jorge Martin, uno special one

Jorge Martin, pole e podio alla seconda gara? Si era visto bene dalla Moto3 e dalla Moto2 che era uno alla Mir, di quelli che fanno qualcosa di speciale, che riescono a prevalere. Non sono tanto sorpreso: pelle d’oca per il suo giro in qualifica, sì, ma quella possibilità l’aveva già fatta vedere. E’ stata speciale la sua gara: ha guidato forte, ha saputo gestire le gomme. In quella posizione era intelligente non spingere, e lui è stato bravissimo a farlo per 18 giri. In Ducati lo avranno istruito molto bene e lui è stato molto bravo.

In attesa di Portimao. E non solo...

La terza di Portimao, cosa ti aspetti? Sono a disagio, capirci qualcosa da quando sono arrivate queste gomme è impossibile. Tutti avranno lavorato, KTM ha dominato l’anno scorso e potrebbe ripetersi, curioso di vedere Bastianini, bella sfida con Martin: Enea ha uno stile di guida perfetto per la Ducati, il problema gli verrà dalle qualifiche, partire davanti è importante. Ma si capirà molto di più da Jerez.

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