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Andrea Iannone e l’Aprilia devono ancora aspettare prima di conoscere la sentenza definitiva. Sembra incredibile, ma è così: l’ha comunicato ufficialmente il TAS, il tribunale del ricorso al quale ha fatto appello la difesa di Iannone, squalificato per doping fino a giugno 2021.
La difesa chiede l’assoluzione totale, avendo dimostrato la contaminazione alimentare, mentre la Wada chiede addirittura quattro anni, ovvero la squalifica fino a dicembre 2023. Che significherebbe la fine della carriera per Iannone, che comunque vada non potrà tornare in pista nel 2020, perché la sentenza è prevista per metà novembre.
“Il 15 ottobre 2020 si è svolta l’udienza del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) nel procedimento arbitrale d’appello promosso dal pilota italiano della MotoGP Andrea Iannone e dal’Agenzia mondiale antidoping (WADA).
“Il collegio arbitrale ora delibererà e finalizzerà il verdetto arbitrale con la sua decisione.
“Sarà probabilmente notificato a metà novembre. Il verdetto finale sarà annunciato sul sito web della TAS.
“La procedura fa riferimento alla decisione presa dalla Corte Disciplinare Internazionale della Federazione Motociclistica Internazionale (Fit) in data 31 marzo 2020 (decisione poi impugnata), con la quale si è accertato che Andrea Iannone aveva commesso una violazione del regolamento antidoping, punita con una sospensione di 18 mesi.
“Andrea Iannone chiede l’annullamento della decisione, mentre la WADA chiede che la decisione impugnata sia sostituita con una nuova punizione che imponga al pilota un periodo di sospensione di quattro anni”.
Bisogna quindi aspettare almeno fino a meta novembre: inconcepibile, dal mio punto di vista.