Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
TERMAS DE RIO HONDO L’ingegnere Gigi Dall’Igna non si dà pace. «Lì – si volta indicando il luogo del contatto, a poche decine di metri dalla bandiera a scacchi – eravamo secondi e terzi, ma non siamo arrivati al traguardo». E’ così: il doppio podio è sfuggito quando ormai era nel box avevano già stappato le bottiglie di champagne. Invece, Andrea Iannone ha deciso diversamente e con un sorpasso impossibile è finito a terra abbattendo anche il compagno di squadra. Le parole di Dall’Igna sono piuttosto dure. E inequivocabili. «Se uno può vincere, ci deve provare, così se uno può arrivare secondo. Ma se non lo puoi fare, ti devi accontentare. Questo è uno sport individuale, tutti i piloti sono così, ma non bisogna fare i propri interessi, ma quelli della Ducati».
Anche il responsabile del progetto MotoGP, Paolo Ciabatti, è piuttosto chiaro, anche se molto diplomatico. «Dopo un fine settimana difficile, eravamo riusciti a fare una grande gara: non sono nella testa dei piloti, ma non ci si possono prendere così tanti rischi per passare il compagno di squadra».
Adesso non sarà facile controllare la tensione: i due Andrea non sono mai stati amici, figurarsi dopo quest’episodio. Dovizioso, come sempre, è lucido nella sua analisi.
«Sarebbe stato un altro secondo posto, su una pista molto differente: con 40 punti sarei anche secondo nel mondiale. Quello che ha fatto all’ultima curva (in realtà è la penultima, ma i piloti individuano la 13 come l’ultima, perché, di fatto, è l’ultimo posto dove passare e la 14 è una mezza piega a sinistra, NDA) è inaccettabile. Non so cosa pensi Iannone, siamo molto differenti, anche nell’approccio alle gare: può capitare a tutti di sbagliare, ma lui è stato troppo aggressivo sia in partenza (sportellata a Marquez alla prima curva, NDA) sia alla fine. Sapevo che lui avrebbe potuto attaccarmi e per questo ho staccato in modo che non ci potesse stare: ma ci ha provato lo stesso, lui è arrivato lungo e mi ha centrato. Non è nemmeno venuto a chiedermi scusa, ma non mi interessa, non mi importa di lui: quando sei in un team ufficiale, devi ragionare anche in funzione del campionato, non soltanto a breve termine. Qui potevano esserci due Ducati sul podio, invece abbiamo raccolto zero punti» si rammarica il Dovi, che non ha proprio nulla da rimproverarsi.
Andrea Iannone, ovviamente, è dispiaciuto, ma, apparentemente, non così tanto disperato. «E’ andata così: sono molto rammaricato per quello che è successo, non lo volevo assolutamente fare. Brucia stare fuori dal podio dopo una gara così: quando accadono queste cose ci sono poche parole da dire. Riguardando l’immagine dall’alto, si vede che io freno nello stesso punto di Dovizioso, ma mi si è chiuso lo sterzo, forse perché ero più interno di traiettoria. Naturalmente mi spiace che sia capitato proprio con il mio compagno di squadra, come mi sarebbe dispiaciuto se fosse capitato con chiunque altro. Dice che non mi sono nemmeno scusato? Sicuramente lo farò» dice senza essere, per la verità, troppo convincente. Per quanto riguarda il contatto con Marquez alla prima curva, secondo Iannone c’è una spiegazione tecnica. «Ho avuto un problema con la frizione, ha slittato e non potevo fare diversamente».
Da fuori, questa sfida fratricida sembra la conseguenza dell’imminente annuncio dell’ingaggio di Lorenzo: se così fosse, rimarrebbe un solo posto per due. Dovizioso, anche in questo caso, è lucido nella sua analisi. «Non so se è così come dite voi (che Lorenzo ha firmato, NDA), e non mi interessa: io posso solo cercare di fare risultato. E lui ha sempre corso così, non credo che sia quello il motivo». Anche Ciabatti dice la sua sull’argomento. «Le cose non stanno esattamente come dite (sempre che Lorenzo ha firmato, NDA), ma abbiamo anche sempre detto che stiamo valutando la possibilità di prendere uno dei top rider in scadenza di contratto. Se dovesse arrivarne uno, i nostri due piloti devono fare le loro gare, ma nell’interesse della Ducati: sono due professionisti, sanno cosa devono fare». Un errore, quello di Iannone, che si aggiunge a quello già commesso in Qatar: decisivi per il suo rinnovo a Borgo Panigale? «Non sono due errori decisivi per il suo futuro, non si giudica da questi avvenimenti. Sicuramente è un pilota veloce, ma deve dimostrare di essere consistente e di sapersi accontentare».