MotoGP Assen 2015. Spunti, domande e considerazioni dopo il GP d'Olanda

MotoGP Assen 2015. Spunti, domande e considerazioni dopo il GP d'Olanda
Quali sono state le chiavi del GP d’Olanda? La Direzione Gara è intervenuta in qualche modo? Come mai Andrea Dovizioso è arrivato solo 12esimo? E come mai Dani Pedrosa è arrivato solo ottavo?
27 giugno 2015

Quali sono state le chiavi del GP d’Olanda?

1) La decisione della Bridgestone di portare le gomme 2014;

2) La capacità di Valentino Rossi di essere veloce fin dal primo giro;

3) La ritrovata fiducia di Marc Marquez grazie al telaio 2014.


La Direzione Gara è intervenuta in qualche modo sul contatto all’ultima chicane tra Valentino Rossi e Marc Marquez?

Sì, su invito della Honda, la Direzione Gara ha richiamato Rossi e Marquez, presente il Team Principal HRC Livio Suppo, per rivedere le immagini. I due piloti sono rimasti fermi sulle proprie posizioni – riassumendo: Rossi dice di essere stato più avanti, Marquez sostiene di essere stato all’interno e, quindi, sulla giusta traiettoria – e la Direzione Gara l’ha considerato un “normale incidente di gara”, ritenendo poi che Rossi non potesse fare diversamente che tagliare la chicane. La Honda ha deciso di non fare reclamo.


Cosa ha detto Lorenzo dopo aver conquistato il terzo posto?

Lorenzo: «Il successo di Rossi dimostra che la moto era vincente, ma per me era impossibile tenere il ritmo di Valentino e Marc. Sono partito benissimo, all’inizio ho superato più piloti di quanto mi aspettassi, ma poi non sono riuscito a spingere più forte. Diciamo che in una situazione difficile, ho salvato il salvabile».
 

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Come mai Andrea Dovizioso è arrivato solo 12esimo a 29”418, dopo essere stato quinto a meno di un secondo dal compagno di squadra, poi quarto al traguardo?

Risponde Dovizioso: «Si è rotta la parte dietro del codone, la moto si muoveva sul posteriore e questo ha creato delle vibrazioni sull’anteriore. In gara pensavo che fosse un problema di gomma e la situazione è peggiorata giro dopo giro, tanto che la mia GP15 vibrava anche in rettilineo: una volta al box abbiamo scoperto il problema. Lorenzo non era alla mia portata, me la sarei giocata con Iannone per il quarto posto».


Dall’inizio dell’anno, Dovizioso è già stato rallentato o fermato da tre problemi tecnici - l’inconveniente al freno motore a Jerez, la rottura della corona al Mugello, il codone ad Assen – e anche Iannone ne ha avuti alcuni all’elettronica nelle prime gare: è una situazione preoccupante?

Vista dall’esterno sì, è preoccupante, ma lo stesso Dovizioso getta acqua sul fuoco. «Non siamo preoccupati, ci sono tanti aspetti a cui bisogna pensare in una MotoGP ci sono milioni di dettagli. Non siamo fragili, può capitare. Purtroppo è sempre successo a me nel momento sbagliato».


Aleix Espargaro e Maverick Vinales hanno chiuso al nono e al decimo posto: hanno forse sbagliato a montare la gomma più morbida al posteriore?

No, anzi, entrambi i piloti non hanno avuto problemi di gomme, ma sono stati rallentati dalla minore potenza del motore: in un giro, la Suzuki può essere competitiva, ma sulla distanza soffre ancora troppo».
 


Come mai Dani Pedrosa è arrivato solo ottavo?

Dopo la caduta nel warm up – ferita leggera a un dito della mano sinistra – Pedrosa è stato costretto a cambiare moto e ha avuto problemi alla frizione in partenza e per tutto il GP.


Come è andata l’Aprilia?

Male. Alvaro Bautista ha chiuso 17esimo a 59”857 (una media di 2”3 al giro), Marco Melandri 19esimo e ultimo a un giro.


Giri veloci in gara

Marquez 1’33”617 (4 giro); Rossi 1’33”673 (25); Lorenzo 1’33”813 (3); Dovizioso 1’34”140 (3); Iannone 1’34”394 (3); P.Espargaro 1’34”470 (2); A.Espargaro 1’34”477 (2); Crutchlow 1’34”536 (3); Smith 1’34”616 (16); Pedrosa 1’34”651 (4).