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CONFRONTO 2018/2017
Ecco il confronto tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2018 e nella passata stagione (per il 2017 viene conteggiato il GP di gran Bretagna, per il 2018, ovviamente, il GP di Thailandia):
Márquez 296/269 (+27); Dovizioso 210/236 (-26); Rossi 195/188 (+7); Viñales 180/219 (-39); Crutchlow 148/103 (+35); Petrucci 137/111 (+26); Zarco 133/138 (-5); Iannone 133/60 (+73); Lorenzo 130/117 (+13); Rins 129/46 (+83); Pedrosa 95/174 (-79); Miller 83/65 (+18); A.Espargaró 39/62 (-23); P.Espargaró 35/49 (-14);.
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato davanti in gara durante la stagione (tra parentesi il confronto in prova):
Dovizioso/Lorenzo 8/5 (6/8); Márquez/Pedrosa 15/0 (15/2) Rossi/Viñales 10/6 (7/9); Petrucci/Miller 11/5 (13/4); Iannone/Rins 9/7 (11/6); A.Espargaró/Redding 10/4 (17/0); P.Espargaró/Smith 8/4 (9/4).
NEL 2019 LA MOTOGP SEMPRE DOPO LA MOTO2
Da tempo si parla di questa cosa: di spostare la MotoGP dopo la Moto2 anche il venerdì e il sabato, per avere le stesse condizioni di asfalto alla domenica. I piloti della MotoGP avevano chiesto il cambio di programma per la prossima stagione, mantenendo lo schema del GP d’Australia, con Moto3, Moto2 e MotoGP. La Dorna, però, non ha accettato la richiesta, ma dal 2019 ci dovrebbe essere (non è ancora ufficiale…) un cambio di programma, con lo scambio tra Moto3 e Moto2. In pratica, dalla prossima stagione, il venerdì e il sabato entrerà in pista prima la Moto2, poi la MotoGP, quindi la Moto3, mantenendo gli orari attuali per la domenica, quindi con Moto3, Moto2 e MotoGP. In questo modo, la MotoGP sarà sempre dopo la Moto2, anche nelle libere e in qualifica.
PETRUCCI: “NON DEVO PENSARE TROPPO”
Alla vigilia del GP d’Australia, Danilo Petrucci ha fornito un’interessante spiegazione delle sue difficoltà nelle ultime gare. «Fino al Giappone ho fatto un sacco di modifiche alla moto, e questo mi ha mandato un po’ in confusione: ho studiato i dati di Dovizioso, e lui dall’anno scorso cambia pochissimo da una gara all’altra. Ma, soprattutto, non devo pensare troppo, devo guidare e basta... Caratterialmente tendo a sottovalutarmi un po’ troppo, a non credere in me stesso, e se poi non raggiungo certi risultati vado fuori di testa…».
BRADL SOSTITUISCE CRUTCHLOW
Operato venerdì notte per ridurre la frattura alla tibia destra, Cal Crutchlow dovrà subire un altro intervento chirurgico (sempre a Melbourne) per ricomporre il malleolo, rotto nella caduta alla curva 1 durante le FP2: l’operazione avverrà mercoledì o giovedì. Poi, Cal dovrà stare un paio di giorni in ospedale, quindi, se tutto è andato bene, potrà tornare in Europa.
Ovviamente non correrà in Malesia, e nemmeno – a meno di “miracoli” sportivi – a Valencia: la sua Honda del team Cecchinello verrà dunque affidata al collaudatore Honda Stefan Bradl.
MÁRQUEZ PERDE SEMPRE… A PING PONG
A Phillip Island non c’è granché da fare, e prima di scendere in pista la squadra di Marc Márquez ha organizzato un torneo di ping pong. Come tutti gli sportivi di alto livello, Marc gioca sempre per vincere: ma il ping pong, evidentemente, non è lo sport che gli riesce meglio. «Ho perso contro tutti i meccanici, non ho vinto nemmeno una partita: ero arrabbiatissimo» ha svelato il sette volte campione del mondo.
PUIG: “MÁRQUEZ PUO’ ANCORA MIGLIORARE”
Alberto Puig non ha dubbi: secondo il team manager della HRC la percentuale maggiore del merito del successo nel 2018 va al pilota più che alla moto. Secondo Puig è stato soprattutto Márquez a fare la differenza; un pilota fortissimo, ma che ha ancora margini di crescita: «E' già a un livello altissimo, ma nemmeno lui sa ancora qual sia il suo limite: credo che fra un paio d’anni vedremo veramente cosa è capace di fare». Gli avversari sono avvertiti…
MÁRQUEZ OMAGGIA DOOHAN
Marc Márquez ha conquistato il quinto titolo con la Honda nella classe regina, eguagliando un’impresa riuscita in passato solo a Mick Doohan. Márquez e Doohan si sono incontrati a Phillip Island, con Doohan sicuro: «Può battere un sacco di primati». Marc ha voluto rendere omaggio a Mick, indossando sabato e domenica guanti e stivali nei colori “replica” del campione australiano.
ROSSI: “BARCELLONA 2009 IL RICORDO PIU’ BELLO”
Nella conferenza stampa di giovedì è stato chiesto a Valentino Rossi, attraverso i social, quale fosse stata la battaglia più bella della sua carriera. Ecco cosa ha risposto Rossi: «Ce ne sono state tante di bellissime, ma forse la più significativa è stata quella di Montmelò nel 2009: io e Lorenzo abbiamo iniziato a battagliare nelle FP1 e ce la siamo giocati fino all’ultima curva in gara, stando sempre molto vicini. Per tutto questo dico che quella è stata la più bella».
BAUTISTA: “NEL 2019 SARA’ TUTTO NUOVO”
Alvaro Bautista ha disputato un buon 2018: in molti sono convinti che potrà fare molto bene in SBK. Alvaro, però, non si fa illusioni e, giustamente, sottolinea alcuni aspetti importanti. «Sinceramente non so cosa aspettarmi per la prossima stagione. Non dimentichiamo che per me sarà tutto nuovo: moto, team, freni, gomme, campionato. E’ chiaro che un pilota ha sempre come obiettivo quello di vincere, ma riuscirci è un’altra cosa».
PEDROSA: SOLO COLLAUDATORE KTM
Ufficializzato come collaudatore KTM per il biennio 2019-2020, si poteva ipotizzare che Dani Pedrosa avrebbe anche partecipato a qualche GP come wild card della Casa austriaca.
Eventualità esclusa, per il momento, dal capo tecnico Mike Leitner: «L’accordo prevede solo che Dani faccia il collaudatore, per lui non sono previste gare». Non è una sorpresa: Pedrosa ha ripetuto più volte di non avere più gli stimoli per fare il pilota.
LORENZO E PIRRO IN MALESIA
A Sepang ci saranno sia Jorge Lorenzo che il collaudatore Michele Pirro, pronto a salire sulla Ducati Desmosedici nel caso Lorenzo non ce la dovesse fare a correre. Reduce da un intervento al braccio sinistro, per sistemare la frattura e un problema ai tendini dopo la caduta in Thailandia, Lorenzo andrà sicuramente in Malesia, ma non è così sicuro che possa correre. La Ducati, quindi, si tutela mandando a Sepang anche Pirro, che ha completato la prova a Valencia del prototipo 2019: se Jorge dovesse alzare nuovamente bandiera bianca sarà sostituito da Pirro, mentre Bautista tornerà sulla sua GP17 del team Martinez.
SI CADE MENO A PHILLIP ISLAND
Nei tre giorni, nelle tre categorie, sono state complessivamente 69 le cadute: nel 2017 erano stare 86, addirittura 90 nel 2016. Ben tre piloti, però, si sono infortunati più o meno seriamente, tanto da essere dichiarati “unfit”, non idonei per la gara: Cal Crutchlow (tripla frattura di tibia e malleolo destro nelle FP2 MotoGP); Kazuki Masaki (frattura del quinto metacarpo della mano sinistra nelle FP3 Moto3); Niki Tuuli (FP3 Moto2, non è stato specificato cosa ha riportato).
A questi va aggiunto Jaume Masia, caduto in gara in Moto3: per lui problemi alla caviglia destra.
Questo il numero di cadute dall’inizio dell’anno di alcuni piloti della MotoGP: Márquez 20; Bautista 19; Crutchlow 17; Morbidelli 10; Rins 10; Pedrosa 9; Iannone 7; Zarco 7; Lorenzo 6; Rossi 5; Dovizioso 4 (tutte in gara…); Petrucci 4; Viñales 2
IO L’AVEVO DETTO
Giovanni Zamagni (a “Race Anatomy”, Sky, dopo il GP Giappone): “La Yamaha non vincerà nemmeno un GP quest’anno”. GP Australia: 1. Viñales (Yamaha).