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PHILLIP ISLAND – Terzo a 97 millesimi dal primo e a 92 da Marc Marquez: non male, se si considera che Phillip Island è sempre stata indigesta ad Andrea Dovizioso.
«Mi aspettavo di poter essere competitivo, ma siamo stati anche un pochino più veloci di quanto pensassi. Sono contento, siamo partiti nel modo giusto fin dalla prima uscita nelle FP1. Ma non basta la velocità che abbiamo per combattere contro Marquez, che è molto forte, sta guidando alla grande e lavora solo in funzione della gara. Noi, però, non siamo lontani».
Sei l’unico pilota Ducati competitivo: è preoccupante?
«No, non è così importante: conta solo che io ho un buon feeling. Questa è una pista particolare con condizioni climatiche particolari: in base a come riesci ad adattarti e a interpretarle, fa una grande differenza sul risultato finale».
Partire così bene su questa pista, ti dà ulteriore fiducia?
«Dobbiamo migliorare ancora, avvicinarci un po’ alla sua (di Marquez, NDA) velocità, ma sicuramente è stato un buon inizio: conferma la nostra competitività. Inutile, però, fare ragionamenti sui tempi: lui non ha mai forzato più di tanto, si è preoccupato solo di lavorare in funzione della gara. Perlomeno così è sembrato da fuori. Non si possono fare pronostici il venerdì: un giorno di lavoro cambia tanto in MotoGP».
Credi che Marquez abbia cambiato modo di lavorare in qualifica?
«No. Da metà stagione in poi ha sempre fatto così: sa di avere una grande velocità, di non avere problemi a entrare nei dieci della Q1 e si può concentrare sulla messa a punto della gara».
Con la soffice si può fare il GP?
«Il calo è grande, ma oggi ho fatto tanti giri con la soffice posteriore. Forse sì, si può fare».
Devi recuperare punti; preferiresti una gara di gruppo a una sfida a due?
«No, preferirei una sfida a due: è più facile fare strategia contro un solo avversario. E poi molto dipende dalla velocità che hai: qui è inutile nascondersi, lui è il favorito e in una sfida con tanti piloti rischi di perdere parecchi punti. Anche Viñales va molto forte: ho fatto un po’ di giri dietro a lui e l’ho visto bene. Poi, però, è caduto…».
Anche Lorenzo, adesso, dice che Zarco è pericoloso: tu cosa ne pensi?
«Un contatto può diventare pericoloso ed è un dato di fatto che lui ha avuto più contatti di tutti gli altri piloti. Ma non credo lo faccia intenzionalmente: così è un po’ diverso. Mi spiego: se uno lo fa intenzionalmente, deve essere immediatamente punito, se non lo fai intenzionalmente, ma perché è quello il tuo modo di guidare, devi essere richiamato».